Siamo in prossimità della fine del 2017 che per la Radio nel complesso ha rappresentato un anno positivo. Nessun trionfalismo. E’ vero che relativamente ad altri media tradizionali la Radio abbia risultati eccellenti ma un atteggiamento attento è dovuto; le ferite della Grande Crisi non sono ancora rimarginate e non bastano pochi esercizi consecutivi con il segno + nel comparto per considerare la partita negativa come chiusa. E allora lavoriamo i trend; cerchiamo di chiudere l’emotività per quanto patito, di cogliere il presente e soprattutto di proiettarlo solidamente nel futuro. Il mio prof John J. Kennedy dell’Università di Notre Dame sosteneva con semplicità: “Le aziende non devono cercare di navigare controvento. Una buona parte del successo è proprio essere nel posto giusto. I fattori ambientali sono chiavi per il fallimento o per il successo”.

Analisi dei Trend, dunque. Esercizio? Proviamo a raccoglierne qui giusto una decina in forma sintetica e poi a farli lavorare nelle nostre rispettive realtà Radiofoniche, siano esse Nazionali o Locali. Per capire se le condizioni ambientali sono coerenti alla nostra posizione e al nostro eventuale percorso.

  • Gli investimenti in pubblicità Radiofonica nazionale del 2017 rilevati sino a fine novembre sono in salita del +5,4% (fonte FCP).
  • Il totale complessivo della pubblicità sui media è in discesa del -3,1%; quotidiani -9,2%, periodici -6,7%, tv -2,9%, affissioni -15,2. Bene oltre alla Radio solo Internet +0,9% (fonte Nielsen).
  • Gli investimenti in pubblicità Radiofonica locale del 2017 sono cresciuti a 2 cifre in quasi tutti i gruppi che abbiano più di 1 emittente e la concessionaria di pubblicità interna (analisi Astorri).
  • La raccolta on-line delle Radio, che negli USA dopo 22 anni è al 10% di quella del mezzo, in Italia è sostanzialmente irrilevante.
  • Le imprese Radiofoniche si stanno concentrando, o attraverso merge oppure per acquisizioni; il fenomeno è più rapido nella Radiofonia nazionale che in quella locale.
  • Radio Mediaset ha investito 155 milioni di Euro negli ultimi 2 anni e non si fermerà.
  • Gli ascolti generali rilevati da TER sono sostanzialmente simili a quelli di Radio Monitor del 2016.
  • Tra gli ascoltatori settimanali e giornalieri mancano quote significative negli over 65 e in particolare tra loro quelli con bassa scolarità.
  • Negli ascolti dei quarti d’ora i giovani 14-17 riducono il tempo di ascolto ma non l’accesso al mezzo.
  • L’esperienza della Visual Radio contamina più emittenti, a livello nazionale, regionale e locale.

E’ possibile rilevare ed elencare ovviamente trend specifici del proprio mercato, della propria area di ascolto e in caso aggiungerli. Uno strumento particolare e che consiglio è il Trend Opportunity Tool. Si tratta di analizzare un trend alla volta e verificarne i pericoli e le opportunità prevedibili per il proprio piano e per la propria posizione in un arco temporale di almeno 3 anni.

La condizione complessiva dei trend sembra comunque rappresentare una discreta finestra di opportunità per la Radio, ovviamente da analizzare con molta cura, e può essere raccomandabile spingere l’acceleratore e mettere in migliore sicurezza le imprese che hanno margine per crescere con nuovi investimenti. Da fare solo con piani industriali dotati di analisi strutturate e sviluppi credibili.

A questo punto… col vento caldo dei trend non mi resta che augurare un… Radioso 2018!

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