La consuetudine di questa rubrica vuole che il confronto sia tra 2 emittenti; così è stato anche per l’ultima delle comparazioni in ordine di tempo, quella tra RTL 102.5 e RDS. In questo caso l’analisi è invece estesa alle singole emittenti di un intero comparto, quello della Radiofonia nazionale includendo in ciò sia le emittenti pubbliche che private. Perché un’analisi dell’airplay delle Radio nazionali? Da molti discografici e addetti alla musica si ascolta il solito disco rotto secondo il quale le Radio suonerebbero tutte la stessa marmellata; al contrario gli operatori della Radio appuntano che dalle singole etichette e dai promoter arrivino invece le stesse pressioni a senso unico e sempre per le medesime priorità universali, e ciò non in base al format della stazione. Chi ha ragione? Una sola delle parti oppure entrambe? Ma… che cosa accade nella realtà?
In premessa mi sento di affermare che questo percorso di analisi non desidera affrontare temi di relazione tra industrie, in questo caso tra quella della Musica e quella della Radio. E’ già evidente infatti dai contratti SIAE e SCF (e non solo) come l’emittenza Radiofonica sia un cliente della discografia cui contribuisce sostanzialmente nella forma di socio di fatto attraverso percentuali dei propri ricavi in misura più che significativa e oltretutto crescente, visto che il mezzo Radio sta incrementando in modo importante il suo appeal di ascolto ma anche pubblicitario (in Italia +10,1% nei primi 4 mesi dell’anno). Il cliente singolo a livello di stazione Radiofonica dispone a fronte dei contratti di licensing dalla discografia della più totale libertà editoriale a livello di singola emittente che qui non è ovviamente messa minimamente in discussione, nemmeno per una frazione di secondo. Anzi.
Entriamo nel merito dell’analisi tecnica.
Per la raccolta dei dati ho utilizzato un servizio di monitoraggio dell’airplay Radiofonico cui sono abbonato; si tratta di EARONE, molto conosciuto e altrettanto fruito; dalle informazioni in mio possesso risulta essere il sistema più affidabile sia per i Radiofonici che i discografici ma qui non è tanto necessario promuovere il servizio di Maurizio Gugliotta che non ne ha bisogno quanto semplicemente illustrare per trasparenza la fonte.
Nella fattispecie ho selezionato una settimana, un intervallo di 7 giorni, tra venerdì 15 e giovedì 21 giugno 2018, e sulle 24 ore; dato che la maggior parte degli AirDate per le novità discografiche cade di venerdì questo tipo di selezione delle giornate palesa al meglio l’effetto dell’airplay e delle sue rotazioni.
Ho scelto tutti i brani CORRENTI, brani degli ultimi 6 mesi. Ho potuto verificare come alcune emittenti brucino molto rapidamente la musica contemporanea di successo e che già prima del semestre spostino i brani in categorie a bassa rotazione che divengono quelle dei RICORRENTI; tuttavia l’arco temporale preciso nei 6 mesi è quello che offre la miglior omogeneità di valutazione.
La limitazione minima è stata settata a 20 passaggi. In pratica non entrano in questa analisi i brani che non abbiano superato almeno i 20 passaggi settimanali su una oppure anche su più delle 15 emittenti nazionali prese in esame. Ho pertanto ridotto la marginalità settando un’asticella, comunque molto bassa e che fa emergere anche fenomeni non centrali.
Mi scuso infine per la limitazione dell’analisi al comparto della Radiofonia nazionale. Non c’è stata e non c’è volontà di esclusione del mondo della Radiofonia locale, che mi vede da sempre fervido sostenitore, ma la numerosità delle emittenti e la non completa rappresentazione nei monitoraggi sono stati al momento ostacoli importanti in un primo approccio di analisi al tema. Conto di superare le problematiche nel tempo.
Superate le premesse, ecco le evidenze…
Emittenti selezionate:
RTL 102.5, RDS, Radio Italia, Radio 105, Radio Deejay, RAI Radio 1, RAI Radio 2, Virgin Radio, Radio Kiss Kiss, R101, M2O, Radio Capital, RMC, Isoradio e RadioFreccia.
Qual è la pressione complessiva nella settimana in termini di passaggi dei successi contemporanei delle singole emittenti?
RADIO KISS KISS – 1.105 passaggi/settimanali
RDS – 995 psg/sett.
RTL 102.5 – 878 psg/sett.
RADIO DEEJAY – 721 psg/sett.
RADIO 105 – 646 psg/sett.
R 101 – 631 psg/sett.
RADIO ITALIA – 610 psg/sett.
RADIO FRECCIA – 503 psg/sett.
ISORADIO – 463 psg/sett.
M2O – 400 psg/sett.
RAI RADIO 2 – 341 psg/sett.
RAI RADIO 1 – 321 psg/sett.
RMC – 314 psg/sett.
VIRGIN RADIO – 184 psg/sett.
RADIO CAPITAL – 65 psg/sett.
E’ quindi chiaro come la stazione Radio che suoni più musica contemporanea sia RADIO KISS KISS, la vera Contemporary Hit Radio del mercato, seguita da RDS e RTL 102.5. La spinta delle prime 3 emittenti equivale sostanzialmente a quella delle successive 5, il che è eloquente, almeno nei termini del numero di passaggi. Alle spalle delle prime 3 grandi Radio di flusso prevalentemente internazionale si presentano le 2 Personality Radio, RADIO DEEJAY e RADIO 105; il dato è frutto principalmente della programmazione serale, notturna e weekend in cui la musica è mediamente prevalente nei loro palinsesti, o comunque più presente che nei giorni feriali e diurni. RADIO ITALIA è solo settima ma non è favorita dalla limitazione metodologica a 20 passaggi e dal fatto di essere l’unica stazione di musica italiana del mercato nazionale. Sorprende RADIO FRECCIA all’ottavo posto, e più che altro per le modalità. Quei 503 passaggi settimanali sono frutto di brani Rock contemporanei, quasi sempre suonati in esclusiva, programmati con grande precisione a 34 passaggi settimanali ciascuno. Tra le Radio pubbliche è Isoradio quella che suona il maggior numero di brani contemporanei.
Qual è la quota di musica italiana?
Musica Italiana = 31,5% del Totale della Musica Contemporanea.
Qual è il livello di varietà dato dal numero dei titoli differenti (lunghezza playlist)?
RAI RADIO 1 – 75 titoli differenti
ISORADIO – 69
RADIO 105 – 66
RADIO DEEJAY – 64
RADIO KISS KISS – 63
RAI RADIO 2 – 57
RTL 102.5 – 49
RADIO ITALIA – 42
RDS – 42
R 101 – 40
M2O – 31
RMC – 29
RADIO FRECCIA – 17
RADIO CAPITAL – 13
VIRGIN RADIO – 11
Ben due delle emittenti della RAI sono in cima alla classifica della varietà, che ovviamente può esser vista al negativo come fattore inversamente proporzionale della consistenza. RAI RADIO 1 ha una Playlist di musica contemporanea molto lunga, che peraltro raccoglie tutti i generi e perfino la dance, ma non suona alcun singolo brano corrente per più di 9 volte in una settimana; si comprende che vi sia un lavoro di marcatura sul complesso dell’emittenza Radiofonica. Isoradio è in una situazione analoga ma con frequenze di programmazione per singolo brano che talora raggiungono i 12-14 passaggi settimanali.
Le emittenti più simili tra loro nella strutturazione della programmazione musicale sono RADIO 105 e RADIO DEEJAY che hanno una certa varietà, superiore a quella delle Radio di flusso, e non spingono mai i brani oltre i 24-26 passaggi settimanali. Ci sono differenze di stile nella selezione con RADIO DEEJAY, più adulta e certamente più sofisticata tranne che su alcuni brani italiani assai dubbi.
RADIO KISS KISS, grazie all’elevata quantità di passaggi complessivi di musica contemporanea, riesce ad avere una playlist sufficientemente ampia ma molto ben modulata con frequenze di rotazione che variano dai 15 ai 40 passaggi per settimana.
Le Radio “metronomo” (uno di ieri e uno di oggi, a rotazione continua) si riconoscono per la playlist cortissima. RDS e R 101 sono a soli 40 titoli; RTL 102.5 fa un pochino meglio e RMC un bel po’ peggio. RDS punta decisamente su una decina di brani che ruotano ben 40 volte a settimane mentre le altre 3 stazioni del comparto “tic-tac” sparano al massimo attorno a una rotazione di 30 passaggi nei 7 giorni.
Qual è il tasso di omogeneità tra le singole emittenti?
L’unico brano che è suonato da ben 13 stazioni su 15 è “Low” di Lenny Kravitz. E scusate se è poco. Le uniche emittenti a non suonarlo sono (legittimamente) RADIO ITALIA e M2O.
Ben 12 stazioni poi suonano “Love Is Bigger In Anyway In Its Way” degli U2 e “La Grande Festa” di Luca Carboni.
Dopo di loro i brani suonati da 10 o più stazioni sono solo 13 e gli altri 99 (abbiamo esaminato la Top 115 della Radiofonia nazionale, di fatto) sono a una cifra sola quanto a stazioni in airplay. La media è che un brano si trovi suonato da 3 o 4 stazioni su 15. Difficile pensare con ciò alla marmellata o a alla tipica accusa “Tutte suonano la stessa cosa e nello stesso momento”.
E’ peraltro interessante notare anche il timing e i fattori cross-over delle rotazioni a partire dalle singole emittenti. Le Radio più strette in quanto a scelta di formato (Radio Italia per la musica italiana, M2O per la Dance, Radio Kiss Kiss per gli hits moderni) fanno anche da apripista per successive estensioni di airplay alle altre emittenti.
Le 2 Personality Radio riescono ad avere invece una influenza ridotta rispetto a un tempo e spesso suonano brani in solitario o quasi. Per Radio Deejay è il caso dei 25 passaggi settimanali consegnati a “Canta Canta” di Shorty o dei 22 assegnati a “Better Now” di Post Malone. Per Radio 105 c’è un “non pervenuto” almeno da altre stazioni sui 26 passaggi settimanali di “Roof Garden” di Biondo e sui 24 di “Nera” di Irama.
Anche RTL 102.5 lancia in proprio senza effetto eco da parte di altre Radio nazionali mentre la più scaltra appare RDS che ha un evidente dogma nel non volere sbagliare un colpo e oltretutto gestirlo con la miglior vita per singolo brano, evidente frutto dell’Ufficio Ricerche e dei Call-Out Telefonici.
Sintesi Finale
La Radiofonia nazionale non è afflitta da omogeneità, semmai da un eccesso di offerta di musica contemporanea, che è altro aspetto e problema. Mancano più e migliori emittenti realmente Adult Contemporary, ad esempio. I collettori del Rock VIRGIN RADIO e RADIOFRECCIA fanno il loro lavoro sulla musica contemporanea anche se a meno di mezzo servizio, puntando entrambe su pubblici più adulti. L’incubatore della Dance, M2O, è un po’ isolato e distratto dai suoi stessi programmi mentre è palese la mancanza di un riferimento Hip-Hop (italiano e internazionale) anche a livello di Radiofonia nazionale; sono solo 7 i brani del genere nella Top 115 in palese contraddizione con i gusti dei giovani e l’andamento di quel mercato discografico.
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