Mentre gli Editori Pubblici, Nazionali e Locali della Radio hanno ricevuto da TER e via PEC i dati riservati delle loro singole emittenti con riferimento al 2° trimestre 2017 è utile dare un’occhiata al trend generale che è rintracciabile in un allegato della comunicazione ufficiale; il file PDF è “Tabella Totale Dati Mezzo”. Sono presenti le stime sugli ascoltatori nel giorno medio, nei 7 giorni, nel quarto d’ora medio sia tra le 6 e le 24 che sulle 24 ore e conseguentemente il Time Spent Listening espresso in minuti. Il 2° trimestre 2017 ha avuto per le note vicissitudini un intervallo di rilevazione anomalo da quelli precedenti con l’ulteriore differenza sul passato data dalla metodologia di rilevazione. L’omogeneità? Può essere un’idea mettere a confronto i dati TER del 2° trimestre 2017 con quelli di Radio Monitor del 1° semestre 2016? Commettiamo questo peccatuccio?
Peraltro mi permetto di ricordare che l’analisi del dato complessivo è e resta fondamentale per comprendere a fondo le stesse performance a livello singolo e di stazione specifica; quindi quello che segue è anche un esercizio per leggere poi meglio i dati della propria emittente.
La popolazione oltre i 14 anni della rilevazione 2017 è di 52.955.637 individui mentre nel 2016 era di 52.993.000 persone; c’è dunque un lieve calo nel 2017 a livello di popolazione di cui occorre tener conto nelle comparazioni: -0,07%.
Nel corso del 1° semestre 2016 di Radio Monitor gli ascoltatori nel giorno medio erano 35.611.000 mentre nel 2° trimestre 2017 di TER sono 35.531.000: -0,23%. Se confrontiamo il dato relativamente al decremento della popolazione ci troviamo in una situazione di sostanziale parità. L’ascolto generale nel giorno medio è in tenuta: circa -0,15% nel confronto relativo.
Passiamo ora all’analisi del dato generale degli ascoltatori nei 7 giorni. Il dato del 1° semestre 2016 di Radio Monitor riportava 44.593.000 individui mentre con TER nel 2° trimestre 2017 ne abbiamo 44.007.000. Apparentemente qui la caduta è più rilevante: – 1,31% in valore assoluto che è circa un -1,24% relativamente alla riduzione della popolazione. Sarà molto interessante attendere il dato del semestre mobile, ancora più affidabile statisticamente, più completo e soprattutto pubblico per comprendere quali target hanno ridotto la frequentazione settimanale alla Radio.
Le buone notizie arrivano dall’ascolto più che dagli ascoltatori, e quindi dai quarti d’ora. La media dell’ascolto AQH tra le 6 e le 24 nel 1° semestre 2016 e con Radio Monitor si attestava a 6.442.000 individui mentre nel 2° trimestre 2017 di TER si sale a 6.504.000. Trattasi di un +0,96% che sommato al delta negativo della decrescita della popolazione porta a circa +1,03%.
E sulle 24 ore? L’AQH tra le 6 alle 6 passa da 4.965.210 individui del 1° semestre 2016 di Radio Monitor a 5.040.000 del 2° trimestre 2017 di TER. La percentuale di crescita qui è dell’1,51% che diventa circa+1,58% relativamente alla popolazione.
Conseguentemente e proporzionalmente alla crescita dei quarti d’ora TER offre un segnale di incremento del TSL (tempo di ascolto giornaliero in minuti) che passa da 201 a 204 minuti.
In sintesi? Quadro giornaliero stabile, ascoltatori settimanali in lieve discesa, quarti d’ora in lieve crescita. Su queste basi, sostanzialmente confortanti e in linea con il 2016, possiamo operare le singole analisi riservate laddove l’emittente non sia troppo piccola e attendiamo comunque per ogni decisione strategica il 1° semestre mobile di TER… che offrirà conforto statistico accentuato.
L’8 novembre?!?…