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RTL 102.5 e RDS sono due Radio di Flusso e due delle Radio nazionali nella TOP 5. Si tratta di ammiraglie di assoluto rispetto sia per i numeri degli ascoltatori che per quelli dei ricavi. Certo, un po’ ridimensionati nel 2020, gli uni e gli altri. Sul fronte degli ascolti, come già evidenziato qui, il mercato nel suo complesso ha perso il -1,74% nei quarti d’ora. RTL 102.5 nel 2° semestre 2020 ha perso il -10,15% rispetto al medesimo intervallo del 2019. RDS il -14,63%!
La notizia è che le due emittenti storiche del flusso hanno registrato le due peggiori perdite di tutta la Radiofonia nazionale. Essendo due giganti il tonfo è notevole anche in valore assoluto. RTL 102.5 scende sotto la soglia dei 600.000 collocandosi a 581.000 ascolti medi tra le 6 e le 24. RDS addirittura sotto quella dei 400.000 facendosi scavalcare dalla minor perdita di RADIO ITALIA che atterra a quota 395.000. Non c’è dubbio. E’ un terremoto. Ed è da studiare.
Nel frattempo ecco levarsi tra gli operatori le domande sulla tenuta del modello della Radio di Flusso piuttosto che i commenti che ne sanciscono già la morte, in modo del tutto prematuro. Che cosa è successo davvero? Si tratta di fattori più di mercato, ad esempio dovuti alle mutate esigenze del pubblico nella pandemia? Oppure siamo in presenza alquanto sincronizzata di fattori interni, ad esempio una certa maturità nella offerta editoriale delle 2 emittenti?
La Stationality di RTL 102.5
Come molte emittenti di flusso RTL 102.5 ha un programma che si colloca nel peak-time del mattino. Tra le 6:00 e le 9:00 c’è “NON STOP NEWS“, un contenitore con forte prevalenza d’informazione sulla musica e con conduzione giornalistica. Contrariamente alla impostazione classica che preferisce un Morning Show all’insegna del sorriso, RTL 102.5 si presenta al mattino con l’informazione e con 2 squadre distinte per i 7 giorni, una per i primi 4 e l’altra per gli ultimi 3.
L’unico programma di RTL 102.5 che altera gli equilibri di contenuto rispetto a tutto il resto della giornata recepisce comunque l’impostazione generale. Numerosi gli aspetti di Stationality che distinguono in modo verticale l’emittente 24 ore su 24 e 7 giorni su 7. Sono elementi di sonorità e di messaggio che svolgono la funzione di un vero e proprio sistema di accoglienza sempre in funzione e che favorisce l’arrivo e il permanere degli ascoltatori sulla stazione.
1) RTL 102.5 Time
E’ tradizione di molte emittenti diffondere un segnale orario all’inizio d’ora che diventa la liturgia del tempo che scorre. Nel caso di RTL 102.5 c’è al punto ora una narrazione che è funzionale alla percezione nazionale della stazione. Si sentono battere 3 colpi e poi… “Anche a (nome località, spesso sconosciuta) sono le ore…”. Idea semplice, in onda da decenni con nessuna risposta da alcun concorrente.
2) Giornale Orario
Il Giornale Radio di RTL 102.5 è in onda 24 ore su 24 e 7 giorni su 7 all’inizio di ogni ora e sin dal 1991. La durata è flessibile, in base ad esempio al momento della giornata, ma il suo formato è sempre molto compatto e dinamico, eppure puntuale e rigoroso. E’ più spettacolare della stessa conduzione on-air dell’emittente. Nell’esempio qui sotto in 2 minuti e 30 secondi vi sono 6 fatti con 4 voci esterne, 2 di corrispondenti e 2 di protagonisti. Lo standard dei GR brevi!
3) Liners e Jingles
Qui di seguito una piccola collezione di emissioni tipiche e topiche di RTL 102.5, sia liner che jingles. Utili al branding.
Un Clock di esempio, ore 15:00
La struttura dei clock di RTL 102.5 è solida nei punti fermi della Stationality, più flessibile ma non troppo nella gestione dei tempi della musica e della conduzione in base all’orario. Nell’esempio rilevato giovedì 18 febbraio tra le ore 15:00 e le 16:00 si ha una delle massime estensioni del tempo della musica che è più di 8 volte il tempo della stessa conduzione.

L’offerta di questa ora di RTL 102.5 è rilevante per la musica non solo nella quantità ma anche nella modalità. Ogni sweep (ogni spicchio dell’ora, tra un cluster e l’altro) presenta 4 brani e sono sempre a coppie, legati tra loro e senza conduzione.

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Music design
Le quote della musica scelte almeno per quest’ora sono alquanto bilanciate; un brano di oggi, uno di ieri. Quasi in soluzione continua. Solo il New Hit estende di poco la quota di musica del presente. Musica italiana presente con 5 brani su 12.

Il metronomo
Il primo punto di debolezza di RTL 102.5 è il “metronomo“. La stazione devolve una significativa quota di musica ed è capace di frenare molto bene i suoi conduttori dall’eccedere nei tempi. L’informazione è spettacolare e aggiunge dinamismo di voci, non è affatto un peso anche per target più giovani. La stazione è però più preoccupata di stabilire una posizione centrale nell’offerta di musica piuttosto che propendere per una parte delle possibili preferenze, più sull’oggi o sullo ieri.
E’ anche la posizione di RDS, R 101 e RMC che condividono la medesima funzionalità del “metronomo” sia pure con toni e contenuti differenti. E’ premiante rimanere primi di un cluster affollatissimo, preda di un lento e lungo logorio, o da leader è possibile osare di più e staccarsi dagli inseguitori? Non avrei alcun dubbio. Nel frattempo RADIO KISS KISS è cresciuta moltissimo sul segmento più giovane lasciato più scoperto dal club del “metronomo” e sentitamente ringrazia.
La conduzione
Il secondo punto di debolezza è la conduzione. E non a causa dei conduttori, mediamente di buona personalità. Succede veramente poco in onda. Sembra una format Radio con animatori. Dal leader mi aspetto interventi sempre molto spettacolari con inserti audio e con vivacità molto intelligente. E’ invece una conduzione “Very Normal” nel momento in cui occorre oggi più che mai fare la differenza. Lo standard è buono e affidabile ma non affatto risolutivo.
E’ possibile che ciò dipenda dal punto precedente, quello della musica. Quando si è lì, a metà del guado, e non si decolla mai in un senso o nell’altro diventa anche complesso sprizzare energia pura e di segno chiaro. La tendenza alla conduzione compatta e senza troppi fronzoli spinge alle notiziole dal Web con tanto di aiuto Social on-air. Peccato che l’immaginazione sia la base del mezzo Radio e che nella conduzione conti di più non tanto narrare i fatti ma farli camminare.
Click & Clock
Il terzo punto di debolezza è quello della staticità della struttura di offerta. Manca un click, un guizzo. L’ultima novità risale a non pochi lustri fa. Clock perennemente e ovunque uguali. Con alcuni aspetti irrisolti o comunque non fatti evolvere negli anni. Le rampe non sono utilizzate per promuovere l’identità musicale della Radio, come succede in ogni angolo del mondo. In effetti, quale identità? Le rampe qui servono per entrare in pubblicità. Doppio sigh.
Forse c’è anche un po’ di presunzione. Le novità devono essere sempre annunciate dai conduttori e sull’intro per creare prima attenzione e poi generare valore sull’ascolto. Qui il pensiero è evidentemente che basti l’apposito jingle “New Hit” per conclamare l’interesse da parte di chi segue. Certo si tratta di apparenti particolari, di dettagli. Essi in Radio, e specie in quelle di flusso, sono in realtà contenuto, sono il modo di comunicare tra stazione e ascoltatore.
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Ottimo blog e ottimo professionista.
Io da molti anni seguo RTL 102.5 e da ascoltatore non professionista di questo settore imputo questo calo di ascoltatori e di appeal della radio ad alcuni principali motivi di evoluzione del concetto di radio di flusso che RTL ha applicaot:
– la riduzione di importanza del ruolo dei conduttori ovvero la quantità di conduttori: ha senso in una radio di flusso con 15 minuti di conduzione in 120 avere 3 conduttori, più il social corner? La sovrapposizione delle voci e la fatica che fanno alcuni conduttori nel gestirsi il tempo lascia trasparire una pesantissima agitazione in certe conduzioni.
– la rampa e il Jingle da 42” come unico clock per la conduzione è troppo limitante. Rispetto agli “anni d’oro” in termini di picchi di ascolto si è ridotta al massimo la libertà dei conduttori di fare un intervento un pò più articolato rispetto alla rampa pubblicitaria. Questo ha comportato di fatto un impoverimento delle trasmissioni e in generale del sistema di lancio e disannuncio delle iniziative di valore promosse dalla radio.
– i conduttori: non è possibile che far sparire diversi conduttori (Diaco, Sarzini,Benatti, Giuliani) in così poco tempo, magari a metà stagione radiofonica, da un attimo all’altro senza una valida motivazione.
I contratti terminano certo, ma chi è davvero legato al format di questa radio è meno propenso al cambiamento di voci, sopratutto se oltre alla musica è da anni che si era abituato.
– apatia nel metodo: affermazione forte con il quale voglio dire che, aver limitato molto giochi a premi “ascolta rtl 102.5, vinci e diventa protagonista”, “il gioco del sette e mezzo”, il momento dell’ascoltatore “linea diretta”, avrà fatto guadagnare spazio per musica e sostenitori pubblicitari, ma di sicuro rende meno partecipe il pubblico alla narrazione dell’attualità portata da alcuni programmi.
Mi piacerebbe però , con tutto il rispetto che ho per l’editore, grande professionista da 40 anni del settore sapere quale sarà la direzione che vuole dare al suo prodotto.
Per quasi 10 anni sono stato un fedele ascoltatore di RTL, poi improvvisamente mi è venuta a noia. Nel mio caso non c’entra il metronomo, anzi io sono uno di quelli a cui l’alternanza perfetta tra brani vecchi e nuovi in fondo non dispiace. I motivi, per quanto mi riguarda, sono dunque da ricercare nel secondo e nel terzo punto che lei evidenzia: una conduzione sempre più “da impiegato del catasto” (e con troppe, troppe voci tutte insieme!) e la mancanza da anni di qualsiasi guizzo o novità, anche per quello che concerne il clock. Chiudo con una piccola considerazione aggiuntiva sui jingles: erano bellissimi nel loro arrangiamento ricco di brass, poi a un certo punto sono stati rivisti e riadattati togliendo quanto c’era di meglio e inserendo schitarrate che fanno tanto “hard rock” ma che poco c’entrano con il carattere dell’emittente. Davvero un peccato!