Occorre sempre aggiornarsi. E non fissarsi sui pregiudizi. Quella che un tempo era la Radio dei militanti di sinistra oggi è la stazione numero 1 per ascolto in Milano città e nelle 4 province estese della metropoli. E il profilo dei suoi ascoltatori in parametri come scolarità e occupazione è decisamente alto. Leggere per credere...

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Fino a qualche mese fa pensavo a RADIO POPOLARE con sole 4 parole: storia, impegno, creatività e abbonamenti.

Storia – L’emittente è sinonimo di storia perché, nata nel 1976, ha rappresentato in Milano e in Lombardia il riferimento politico e culturale dei militanti della sinistra negli anni delle ideologie. Quel patrimonio, sempre alimentato e rinnovato, è oggi attenzione e sensibilità sociali a disposizione di tutti.

Impegno – Non credo che ci sia stata una Radio libera che abbia potuto godere della volontà e della determinazione di così tante persone. Ciò a supporto della sua esistenza e del suo sviluppo. E’ l’espressione di un grandissimo e sostanziale impegno di una comunità molto ampia e fedele ai valori.

Creatività – L’emittente è stata ed è anche un laboratorio creativo per il nostro mezzo. La sperimentazione nel contesto di uno schema a programmi anche fortemente differenziati ha consentito la nascita e lo sviluppo di tanti talenti. Li ritroviamo oggi su tanti altri mezzi di comunicazione Radio e TV.

Abbonamenti – Una delle singolarità. La stazione si sostiene con le sottoscrizioni e i versamenti da parte degli ascoltatori. Minimo Euro 90. Circa 15.000 abbonamenti annui. Le motivazioni? “Sostieni la Radio che dà voce a chi non ce l’ha” e “Unisciti alla nostra indipendenza”. Funziona, le persone credono nella loro Radio.

Radio Popolare sceglie la Audience Analysis di Astorri

L’emittente di Milano è presente in una ventina di province del Nord. E’ sempre stata notata da me come dai più sul radar degli ascolti. La dimensione del giorno medio sempre prossima a 200.000 ascoltatori in tutte le varie ricerche ufficiali che si sono succedute negli anni l’ha posta con continuità tra le Radio locali di fascia alta in Italia. I suoi dati sui quarti d’ora hanno sempre ben impressionato. Recentemente è nata l’opportunità che mi ha permesso di approfondire il fenomeno RADIO POPOLARE. E di aggiungere altre parole alle mie associazioni precedenti.

Devo ringraziare Catia Giarlanzani, amministratore delegato di RADIO POPOLARE. E lo faccio almeno per due ragioni. La prima è per avermi scelto e per aver aderito al servizio di AUDIENCE ANALYSIS. Lietissimo di aver aggiunto un’emittente storica e molto qualificata al parco dei miei clienti tra le stazioni Radio. La seconda è per aver voluto fortemente condividere all’interno della sua emittente il frutto del lavoro. Analisi generali sul mezzo nell’area specifica di ascolto, scenario ben approfondito della concorrenza, analisi sui comportamenti dei propri ascoltatori.

Catia Giarlanzani ha voluto estendere il pacchetto delle evidenze della AUDIENCE ANALYSIS ai suoi collaboratori, poi a tutto il CdA e infine anche al comparto commerciale. Sempre in mia presenza, sia pure on-line. Sono certo che autonomamente lo avrà fatto anche con altri all’interno. Perché ciò è importante? Perché la condivisione delle analisi di ascolto è un fatto di cultura di lavoro, è offrire a tutti i medesimi strumenti per leggere la realtà. Quindi anche per parteciparne attivamente allo sviluppo. Non è un atteggiamento così diffuso. Grande Catia!

I primati di RADIO POPOLARE

RADIO POPOLARE è prima tra le Radio locali in alcuni aspetti particolarmente rilevanti.

In Milano città, in base ai dati TER elaborati con software certificato dalla stessa, RADIO POPOLARE è nettamente prima tra le emittenti locali. Con il 5,85% di AQH Share (con trend fortemente positivo negli ultimi 3 anni) precede DISCORADIO che ha il 2,61%. Nel capoluogo lombardo RADIO POPOLARE non solo è la prima tra le locali ma rifila anche il doppio dell’ascolto alla seconda. C’è di più. Solo 4 Radio nazionali la precedono: RADIO DEEJAY, RTL 102.5, RADIO 105 e RADIO 24. RADIO POPOLARE precede tutte le altre nazionali, private e pubbliche.

Usciamo da Milano città e estendiamoci alla provincia di Milano e ad altre tre, di cui due confinanti e una no: Monza Brianza, Lodi e Como. Sono le 4 province della Milano “estesa”. Ebbene, come si nota in tabella, RADIO POPOLARE resta prima nell’ascolto dei quarti d’ora. E’ settima nell’ascolto settimanale, quarta in quello giornaliero ma è prima nel fondamentale parametro AQH. Segno inequivocabile di un ascolto elevato, fedele e continuo. E quindi può conquistare il titolo di “Radio più ascoltata” nelle 4 province.

Restiamo sempre nella Milano “estesa” con le 4 province. Milano, Monza Brianza, Como e Lodi. Inseriamo nel dato precedente un filtro importante, quello dei “Responsabili Acquisto”. Si tratta delle persone che dichiarano di effettuare le spese. E’ un parametro sovente studiato dai pianificatori attenti. Il primato di RADIO POPOLARE si rafforza significativamente. Perché? La conversione di RADIO POPOLARE da ascoltatori a consumatori riguarda l’89,35% del suo ascolto. E’ il dato migliore di tutta la Top 10. E la distanza dal secondo classificato cresce.

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Il profilo dell’ascolto di RADIO POPOLARE

Abbiamo compreso e quantificato la forza reale dell’ascolto di RADIO POPOLARE. Ora è interessante comprendere chi è all’ascolto e a quale profilo appartiene. Per farlo valutiamo sempre i dati TER 2020 del 2° semestre, i più recenti a oggi con volumi disponibili, e utilizziamo due parametri socio-demografici particolarmente rilevanti: la scolarità e la professione.

E’ chiaro esaminando le quote di AQH Share come la propensione all’ascolto si orienti fortemente ai laureati e poi ai media superiore. E il trend è positivo in tal senso. Quote ben più basse riguardano i media inferiore e gli elementare o nessuna.

Fotografando le occupazioni attive tra gli ascoltatori di RADIO POPOLARE la propensione riguarda prima di tutto gli Imprenditori e i Liberi Professionisti. Ve lo aspettavate? Poi i Dirigenti e i Quadri. Ripeto ancora, ve lo aspettavate? E poi molto bene gli impiegati e a seguire Artigiani e Commercianti e solo in conclusione gli Operai. Non si tratta di elaborazioni in valore assoluto ma quote all’interno dei bacini occupazionali così definiti. Il profilo non è certo quello dei militanti di una volta ma si è evoluto e ha acquisito profili alti nella scolarità e nell’occupazione.

Nuove parole per definire RADIO POPOLARE

Rispetto a quelle già espresse in apertura (storia, impegno, creatività e abbonamenti) aggiungerei due parole per definire RADIO POPOLARE. E ciò solo a seguito della AUDIENCE ANALYSIS, peraltro qui estrapolata con sole 5 elaborazioni su oltre 50 consegnate. E che mi conferma se ce ne fosse bisogno anche in questo caso come la profilazione dell’ascolto sia essenziale per comprendere le stazioni Radiofoniche.

Leader – Prima nei quarti d’ora a Milano città, ma anche nelle province di Milano, Monza Brianza, Como e Lodi. Primissima tra i responsabili d’acquisto. RADIO POPOLARE non è un’altra Radio o l’emittente alternativa. E’ la stazione più ascoltata nei territori definiti, lo standard.

Qualità – Il profilo di scolarità e di occupazione non ammette dubbi. La RADIO POPOLARE di oggi è una emittente che ha saputo conquistare ascoltatori di fasce alte. Con titoli di studio e con occupazioni cruciali ben superiori a quelli dei concorrenti a livello locale.

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