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L’effetto della “Elemosina On-Air” si è assopito ma solo in parte. I numeri di ascolto di tutte le Radio che hanno implorato i propri ascoltatori in caso d’intervista dell’indagine TER/ERA a scegliere solo la propria emittente e a dichiararne la fruizione per l’intera giornata propendono verso un riequilibrio. E’ un progressivo ritorno alla realtà, a quella della rilevazione Radio non più alterata dagli stessi attori in modo così fraudolento e nemmeno sanzionato. In corso un quadro di ascolti più accettabile. Dal 1° semestre 2024.
E’ chiaro che per tutto l’anno 2023, quello del massimo impatto distorsivo della auto-promozione TER sui dati di ascolto, alcune situazioni di difficoltà o di pericoloso stallo di alcune Radio nazionali sono passate sotto traccia. Ma ora si rivedono con chiarezza i termini dei problemi. Di seguito segnalo quelli che, ovviamente secondo le mie analisi e in base alle mie opinioni, sono i dossier più caldi. Si tratta nella maggior parte dei casi di situazioni non così recenti e che richiedono coraggio e innovazione. Ora il 2° dossier di 3.
Dossier #2 – I trend di RADIO CAPITAL
Osservando il grafico anno per anno del trend nel giorno medio di RADIO CAPITAL, una delle 3 nazionali di GEDI, si ha la visione chiara di come un quarto di secolo sia passato vanamente. Si è oggi al di sotto del dato di inizio secolo. Eppure il millennio non era affatto iniziato male. Sotto la direzione di Carlo Mancini avviatasi alla fine degli anni ’90 dalle macerie di quella di Claudio Cecchetto, RADIO CAPITAL saliva con un tasso di crescita interessante. Giungendo al suo massimo storico nel 2006, superando la quota dei 2 milioni.
La RADIO CAPITAL di Carlo Mancini e di “Classici e Notizie” aveva identità complessa ma sussistente, mediata tra 2 variabili davvero complicatissime da combinare, la musica e la informazione. L’equilibrio era all’interno di uno schema di flusso e garantito nel dettaglio e nella attuazione ora per ora. Alla prima flessione, dovuta alla partenza dirompente di R 101, il “gruppo” decide di cambiare per puntare più decisamente a 3 milioni di ascoltatori. Carlo Mancini riceve un incarico altrove nel “gruppo”. Che altri non era se non Marco Benedetto.
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L’identità del picco di ascoltatori del giorno medio nel quarto di secolo è stata dispersa, se non per una quota di generi musicali selezionati che effettivamente attraggono ancora oggi gruppi di ascoltatori. Un altro fattore di dispersione si è avuto dai ripetuti tentativi di rilancio che sono stati affidati nel tempo a Linus. Il quale è uno straordinario individuo che ha dimostrato di saper gestire RADIO DEEJAY meglio del fondatore. Ma che, ritengo per aspetti di tempo, non riesce a trovare per RADIO CAPITAL un formato che sia innovativo.
Nel problema degli ascolti di RADIO CAPITAL c’è un bilanciamento dato dalla gestione di Carlo Ottino che ha saputo ridurre e limare i costi. In modo tale da presentare il gruppo delle 3 emittenti di GEDI in modo estremamente soddisfacente. Non da meno l’aspettativa del mercato è che RADIO CAPITAL debba stare in alto, molto in alto, e non per uno sviluppo editoriale generalista che verrebbe subito sanzionato dai suoi ascoltatori senza poter contare sull’afflusso di nuovi. Si tratta di pensare e progettare ad hoc. Il tempo è oro.
Photo Credit: iStock.com/lamyai
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