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TER, l’indagine ufficiale sugli ascolti Radiofonici, continua con la metodologia CATI senza alcun cambiamento tecnico di rilievo anche per il 2023. Le rilevazioni hanno avuto inizio lo scorso 17 gennaio. Le emittenti iscritte quest’anno sono ben 268, 4 stazioni in più del 2022, e tra esse vi sono 18 Radio nazionali e pubbliche oltre a 250 di carattere locale. Nel corso del 2021 risulta a ASTORRI che siano servite 1.900.000 telefonate per conseguire le 120.000 interviste previste. Il numero nel 2022 e soprattutto nel 2023 potrebbe continuare a espandersi molto ripidamente.
D’altra parte la resistenza delle persone a rispondere alle chiamate da call-center è ben nota e si può ritenere che non diminuirà. Le persone più impegnate e con poco tempo a disposizione sono le prime a interrompere la telefonata. Ovviamente ciò può avere nel tempo una ricaduta sullo stesso campione dell’indagine Radiofonica. E mentre con l’impegno dei 2 istituti IPSOS e GFK la ricerca TER prova a non implodere rispetto alla resistenza strenua degli intervistati, c’è un altro fronte che preoccupa per la tenuta della metodologia; la crescita di province iscritte.
Le emittenti iscritte per regione di origine
In effetti non è solo l’incremento delle emittenti iscritte ma anche se non soprattutto quello di tutte le province in cui si iscrivono, spinte in ciò dalle nuove coperture di servizio, specie DAB. Al momento cominciamo ad osservare come sono distribuite le emittenti iscritte a TER in base alla loro regione di origine. La regione con più emittenti è il Lazio con 30. Seguono altre regioni con emittenti pari o superiori a 20 stazioni. Piemonte con 27, Lombardia con 24, la Sicilia con 21 e il Veneto con 20. Ottime regioni per contribuzione sono anche Emilia-Romagna e Toscana.

Le emittenti nel questionario delle grandi città
Le emittenti che abbiamo collocato nelle regioni in realtà sono spesse iscritte ad alcune e non a tutte le province della stessa. Si deve poi tener conto che vi sono alcune emittenti locali iscritte anche in province esterne della loro regione. Il numero delle emittenti che sono rilevate in una singola provincia è quindi frutto della somma delle emittenti nazionali e pubbliche, di quelle di regione lì iscritte e di quelle di altre regioni che si fanno rilevare in quell’ambito. Ho analizzato quindi tutte le iscrizioni a TER 2023 e ho svolto un focus sulle 4 province più popolose d’Italia.

Alcune conclusioni
La ricerca TER per metodologia è basata sul ricordo di ascolto. Con 63 emittenti (ripeto, 63) che vengono lette agli intervistati, ad esempio nella provincia di Roma, l’opera di farsi ricordare è titanica e richiede le possibilità più estreme a disposizione delle singole emittenti. Non solo farsi ascoltare ma ancora di più farsi ricordare! Non basta farsi vedere o far vedere il proprio marchio. Bisogna farsi ben ricordare. Questo, il punto.
Più emittenti sia appartenenti a grandi gruppi nazionali che a singole proprietà locali spingono con promo e perfino con lunghe citazioni dei conduttori la memorizzazione esplicitando che al pubblico può giungere una telefonata da TER. A me sembrano azioni discutibili sia sul piano di una semplice etica che del buon gusto. Ci teniamo a far sapere agli ascoltatori e ai clienti che il nostro è un sondaggio telefonico e antico? Negli USA e prima del meter tutte le emittenti che attuavano questa pratica di promozione venivano squalificate dall’indagine. Indovinate perché?
Il numero così più elevato di emittenti nei questionari dipende dalle nuove coperture DAB che hanno di fatto portato molti editori locali a iscrivere le proprie emittenti in aree attivate da un periodo brevissimo. Mentre ciò è lecito da un lato, dall’altro porta ad un intasamento ulteriore di una ricerca che ha già pressioni più che complesse nell’incontrare il tempo e la disponibilità degli intervistati.
E’ tempo di riflessioni meditate per quanto mi riguarda non procrastinabili. Lo sviluppo della metodologia verso forme ibride e digitali di rilevazione appare indispensabile come più volte sottolineato in questo blog, anche con esempi internazionali vincenti e concreti, come qui.
Photo Credit: iStock.com/ShanShop
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