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E’ una lamentela che prosegue nei decenni. E che sta peggiorando per l’avvento del digitale in forme sempre nuove. Gli operatori della Radio e quelli delle loro Concessionarie di pubblicità sostengono che i clienti pubblicitari comprendono pochissimo i valori del mezzo, le metriche oltre che le tecniche per una pianificazione efficace. Affermo che il piagnisteo tocca tanto le realtà nazionali che quelle locali. Un gran bel tema. I più arditi sostengono che le agenzie e i centri media, a loro volta, soffrono di carenze nelle competenze. Sarei più cauto sul punto.
Tuttavia è indiscutibile che la “Formazione alla Radio” dipende da quella che gli agenti e tutto il personale commerciale presentano ai centri media, alle agenzie e ai clienti nazionali o locali. E dalla promozione del mezzo Radio affidata a TER e pure alla Federazione delle Concessionarie di Pubblicità, nelle sue iniziative con MindShare come l’ultima “RadioPlus“. E’ una pressione sul mercato che è sufficiente a garantire l’effetto di una grande consapevolezza dei punti di forza e delle grandiose case history commerciali del mezzo Radio presso l’utenza degli investitori?
Risposta ovvia, no! Altrimenti il mezzo Radio non starebbe al di sotto di una raccolta annua di 500 milioni di euro, includendo il mondo locale. E come si fa a perseguire l’obiettivo di miglior consapevolezza da parte di chi investe in pubblicità sulle realtà e potenzialità per i clienti della Radio? 1993, presso la R.N.A., l’associazione delle Radio nazionali. Rappresento RTL 102.5. Con semplice ma precisa documentazione presento l’opportunità di aprire in Italia la succursale del RADIO ADVERTISING BUREAU con il supporto USA. Alberto Hazan boccia. Ma era, ed è, la via!
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Il RADIO ADVERTISING BUREAU
Cosa è il RADIO ADVERTISING BUREAU? E’ una associazione che si differenzia da quelle che si orientano a fini istituzionali e di lobbying, come AERANTI e altre in Italia e il NAB negli USA. La idea della associazione è di promuovere il mezzo Radio nel suo complesso presso il mondo della pubblicità per incrementarne i ricavi in termini di industria. Inoltre quella di fornire gli strumenti migliori anche per attrarre personale di vendita molto qualificato da altri settori. E di formare gli attuali addetti alla vendita allo scopo di incrementarne professionalità ed efficacia.
Nato nel 1950, ripeto nel 1950, il RAB raccoglie l’iscrizione annuale di oltre 6.000 stazioni Radio negli USA che versano singolarmente circa US$ 4,000 per ogni 12 mesi. E’ il miglior centro delle ricerche di marketing sulla Radio che possa esistere al mondo. E se ne fa uso esteso non solo in relazioni con il mondo della pubblicità e con molteplici strumenti ma anche presso gli associati. Di fatto il RAB opera e interviene sui 2 terminali della vendita pubblicitaria. Da un lato i clienti e le agenzie, dall’altro il personale di vendita che lavora nelle aree marketing & sales delle Radio.
I servizi del RAB offerti alle Radio negli USA
Poco più sotto e in lingua inglese l’elenco completo dei servizi del NAB offerti alle emittenti. Il sito del RAB, con accessi ai soli associati, è la risorsa online. Si possono trovare le ricerche, ma anche formati su PowerPoint già pronti per presentare le proprie stazioni in tante merceologie e per le diverse circostanze. Corsi on-line per agenti. Newsletter di aggiornamento in continuo. Kit per la presentazione del mezzo Radio, prima della propria emittenti. Suggerimenti per tutte le pianificazioni co-op, integrate a livello associativo e multi-cliente. Il paradiso del Radiofonico.
Perché non in Italia?
Quello del RAB, consolidato da 73 anni di esperienza negli USA, è un modello che ha ispirato strutture analoghe se non collegate all’originale in tutta Europa. Un centro ricerche sul mezzo Radio a disposizione e in interazione con il mercato da un lato e le stazioni dall’altro. Finalità di valorizzazione del mezzo Radio. Per poter contare su agenzie e clienti meglio sensibilizzati ma anche per disporre di personale alla vendita più formato e performante. Successo sicuro. Forse a distanza di 30 anni posso rilanciare il tema? Magari, visto che Alberto Hazan è in pensione…
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