Troppo spesso ci si ferma a pregiudizi sulle indagini di ascolto e alle loro rappresentazioni più statiche. Superando la barriera e approfondendo le dinamiche si scoprono realtà interessanti che qualificano le competenze e arricchiscono le possibilità.

Il titolo mi rappresenta; esprime con efficacia il mio impegno e la mia passione principali nel campo della Radio. Infatti adoro capire, adoro pensare e adoro agire dopo aver capito e pensato.

La gratificazione maggiore è e resta sempre quella del risultato, parola magica, dell’effetto sull’audience e sui clienti pubblicitari; il pubblico e la pubblicità sono e restano i caposaldi tra gli obiettivi di servizio di un grande mezzo di comunicazione di massa nel Broadcast come la Radio Commerciale. Vivere ambienti umani e professionali in cui l’audience e i clienti sono valorizzati e accresciuti ogni giorno è poi per me un’emozione fantastica. Puro privilegio. Come station manager prima e come consulente poi ho contribuito e contribuisco a molte di quelle stazioni Radio che risultano vincenti e ne ricevo anche la linfa della gratificazione, una sensazione speciale, non il semplice feedback di un lavoro ben fatto; è l’orgoglio dell’appartenenza a un mezzo, a una funzione specifica nella società, che ha un ruolo speciale tra il pubblico, per la vitalità delle persone, e nel business, per la promozione di iniziative. Magnifico e centrale. What else?

Trovo piacere, e questo è molto grave, anche nelle fasi di studio, quelle preparatorie di una strategia di rilancio che magari tarda ad arrivare proprio perché l’analisi non è ancora conclusa, perché c’è ancora molto o troppo da capire; sì, lo confesso, qualche volta sforo i tempi ma quando ho capito, e solo allora, posso pensare in grande e con elevate probabilità di successo. Senza tralasciare che quando il percorso dell’analisi è condiviso in gruppo di lavoro il piacere, le domande incrociate, le risposte condivise e il risultato finale crescono esponenzialmente.

Non è un caso pertanto che la rubrica più evidente sul mio blog sia “Analisi di Ascolto” i cui articoli mi risultano letti ben oltre ogni legittimo impegno e merito dello scrivente. Evidentemente molti altri, oltre a me, condividono il desiderio di capire e pensare la Radio prima di realizzarla, un autentico privilegio in questa era della rottura. E non è un caso se ho pensato di proporre anche l'”Audience Webinar”, più un momento di condivisione di una passione per l’analisi dell’ascolto che un evento di formazione vera e propria, che starebbe comunque molto stretta in soli 60 minuti.

Cosa penso di aver capito e di poter trasmettere a colleghi, operatori e studenti della Radio sulla dinamica degli ascolti? Quali valori ho evinto e che mi sento di condividere nel blog? Ecco le 2 evidenze principali che sono frutto della mia esperienza diretta sul campo.

  1.  Evidenza nr. 1: il pubblico ha sempre ragione. Analizzo con software professionale gli ascolti Radiofonici dal 2001, ad ogni release. Osservo e studio i dati di rilevazione in realtà sin da AUDIRADIO 1988, a quei tempi disponibili solo su carta. Ho imparato nei seminari internazionali come il profilo di chi ascolti un’emittente esprima molto di più della stessa stazione, e sono convintissimo di ciò. Dimmi chi la ascolta, ti dirò che stazione è. Osservando le variabili nel complesso, dunque non solo il classico giorno medio ma anche i quarti d’ora e l’ascolto settimanale, i comportamenti dei pubblici della Radio sono sempre chiari e interpretabili, ma solo dopo un lavoro di analisi approfondito. Non intendo assolutamente affermare che il pubblico della Radio sia prevedibile; manifesto il pensiero che sia leggibile nell’approvazione come nell’allontanamento, nell’affezione come nel rigetto. E soprattutto c’è sempre un collegamento tra ciò che è la scelta del pubblico in risposta all’iniziativa della emittente XYZ e/o a quella dei suoi diretti concorrenti. Ciò vale anche a livello delle singole fasce orarie. Quindi? Via qualsiasi alibi. Via qualsiasi percezione di essere incompresi. Via qualsiasi scusa su segnali deboli o amenità tecniche. Via perfino accuse di imparzialità dell’indagine o di trucchi nei numeri. Via proprio tutto. Apritevi agli ascolti e ascoltate il pubblico; ne rimarrete deliziati e arricchiti.
  2. Evidenza nr. 2: ascoltatori e ascolto sono entità significativamente differenti. Tra le evidenze metodologiche non è ancora così chiaro a molti addetti ai lavori quale sia la differenza tra ascolto e ascoltatori. Certo, due facce della stessa medaglia ma con aspetti nient’affatto simili. Gli ascoltatori rappresentano un concetto di copertura, di quante persone differenti si imbattono in una data stazione nell’intervallo di una giornata (giorno medio) o di una settimana (7 giorni). Quella degli ascoltatori è di fatto la misurazione di un transito, di un passaggio, semplicemente di quante persone entrano nell’audience. Non si sa nulla del loro comportamento e della loro durata di ascolto. Nulla. Solo che sono passate di lì. L’ascolto è un concetto più solido e riguarda quante persone siano sintonizzate in un dato quarto d’ora della giornata (entità temporale minima per la Radio) su una data emittente XYZ. E’ la risposta più vicina se non diretta alla domanda su quante persone ascoltino un determinato spot. Concetto semplice. Il punto è che le analisi sono proposte e spesso condotte sugli ascoltatori e non sull’ascolto. Come dire sulla parte statica, quella della copertura, e non su quella dinamica, i quarti d’ora.

Ora prendiamo le classi di età. Quante volte analizzo emittenti i cui titolari o direttori sono convinti di avere un target primario ad esempio sui 25-34 mentre quello dinamico, dell’ascolto, è 35-44. Se ci sono più persone che transitano nella giornata in prevalenza di una classe di età, non è affatto detto che quel segmento sia quello che poi ascolta per più quarti d’ora l’emittente. Bisogna saper leggere entrambi i lati della stessa medaglia.

Tra le analisi più interessanti che si possono condurre con software professionale ci sono poi anche quelle sulle duplicazioni e sulle migrazioni. Nelle duplicazioni è dato di sapere rispetto agli ascoltatori giornalieri di una emittente quanti siano quelli condivisi con tutte le altre Radio con dovizia del numero per singola stazione. Nelle migrazioni si vengono a conoscere gli input e gli output di una data emittente per singolo quarto d’ora con riferimento all’accensione/spegnimento dei device e al passaggio diretto da una emittente specifica all’altra.

Per gli appassionati di questi temi e che non leggano queste righe dopo lunedì 12 novembre c’è una opportunità di approfondimento che approfondisce tutte le dinamiche dell’ascolto. E’ l'”AUDIENCE WEBINAR”. Ecco il modulo per iscriversi.

LUNEDI’ 12 NOVEMBRE, ore 18:00 – Compilando e inviando il modulo ricevete il link per collegarvi gratuitamente al momento del webinar.

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Per saperne di più clicca qui.

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