Il Direttore Artistico e lo Station Manager rappresentano modi e mondi differenti di coinvolgere le persone in #Radio. E con filosofie di lavoro opposte. Quale si adatta meglio alla vostra struttura? Entro nella discussione con la foto di un gigante della gestione editoriale di una stazione, Phil Boyce, che mi ha scatenato negli anni molte riflessioni sul tema.

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Il tema di questo articolo non è la questione filologica di come si debba chiamare il capo, il responsabile dell’area Editoriale di una stazione Radio. Infatti al di sopra del dibattito se sia più corretto definirlo Direttore Artistico o Station Manager c’è ben altro. Ci sono modi oltre che mondi opposti nella concezione e nella visione dei flussi di una organizzazione Radiofonica nel suo avamposto editoriale. Lo schema organizzativo per le 2 differenti etichette con cui si può identificare la persona di riferimento dell’area editoriale comunque non cambia. E’ identico.

L’organizzazione di una stazione Radiofonica

Le 4 Aree in cui è strutturata l’organizzazione di una emittente Radiofonica sono le seguenti:

  • Management – Gestione, Amministrazione e Direzione Generale, con a capo gli owner, la Proprietà.
  • Marketing & Sales – Marketing e Vendite e Traffico, con a capo il Sales Manager.
  • Programming – Palinsesto e Emissione, con a capo il Program Director.
  • Engineering – Tecnica, Alta e Bassa Frequenza e IT, con a capo il Chief Engineer. 

E’ sufficiente osservare un organigramma, come quello qui sopra rappresentato, per cogliere bene la struttura tipica delle 4 aree. Ovviamente il management occupa la posizione in alto visibile anche nell’articolazione delle sue funzioni che, essenzialmente, sono di interazione e di cura del re-investimento verso le altre 3 aree disposte in modo paritetico tra loro.

L’area Programming, il cuore editoriale

Pari grado del Responsabile Marketing & Sales e di quello dell’Engineering è il capo dell’area Programming, indicato come il Program Director; è esattamente la posizione che qui in Italia definiamo come quella del Direttore Artistico oppure dello Station Manager. La posizione non è da confondere con quella più in alto dell’organigramma, proprio nel management, che si definisce Station/Operations Manager che è invece l’equivalente del direttore generale, che ha la responsabilità delle attività di tutte e 3 le aree sottostanti e non solo di quella editoriale.

I referenti interni e sottostanti nell’organigramma del Direttore Artistico o Station Manager sono certamente i Conduttori ma anche le funzioni Musica, Produzione e Contenuti (nuova identificazione per il vecchio nome di redazione). In base alla dimensione della stazione Radio la numerosità dei Conduttori e dei dipendenti e collaboratori delle 3 funzioni varia moltissimo. Si passa da una Radio nazionale che conta circa 15 professionalità nella sola area Musica, tra selezione, programmazione e ricerca, a chi da solo segue più funzioni in piccole realtà locali.

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Il Direttore Artistico

Il Direttore Artistico è una codifica della funzione apicale dell’area Programming che sottende un concetto basilare; esiste solo una persona che decide tutto e quindi chi lavora in quella stazione Radio di fatto può operare solo a lui piacendo. C’è di più. La nomina a Direttore Artistico presuppone il sostanziale disimpegno del management (Editore, direttore generale o altri) che non interagisce o quasi nell’operatività sull’area editoriale per la volontà di una delega personale sostanzialmente in bianco fino a controprova negativa, magari dai dati di ascolto.

E’ di fatto un meccanismo fiduciario ad una persona che viene esplicitato con molta forza attraverso una nomina finale, assoluta, salvo revoca. E ci sono conseguenze da ciò anche sulla parità di livello con Marketing & Sales e Engineering.

Nelle attività quotidiane il Direttore Artistico è inavvicinabile o quasi, preso dal suo disegno e dal suo pensiero, e normalmente le persone possono contare dopo un po’ di tempo di non più di 5 minuti per incontrarlo e esplicitare problemi o opportunità. Il rapporto con i conduttori è attivato su base di errori o cattive interpretazioni on-air. In caso di mancato intervento la codifica è che tutto è ok, fino al prossimo richiamo. O fino alla prossima decisione di stop alla collaborazione che giunge quasi sempre come fulmine a ciel sereno. Poco confronto, aria tesa.

Lo Station Manager

Lo Station Manager si trova in una posizione differente rispetto agli altri, alle persone che lavorano con lui e non per lui; normalmente è animato da un disegno fortemente condiviso con il management ed è quindi settato in una logica opposta a quella del direttore artistico, che è a imbuto. Lo station manager si preoccupa dell’obiettivo, le attività sono solo uno strumento. Egli promuove continuamente la missione e non è preoccupato dall’idea di essere l’unico depositario delle idee perché ritiene che il suo compito sia quello anche di stimolarle.

Normalmente è proprio il management che richiede allo station manager la valorizzazione del talento in modo diffuso e esteso a tutta la struttura editoriale. E’ un allenatore della squadra che non usa la patente auto-riferita di “artistico”.

Nelle attività giornaliere lo Station Manager sa benissimo di essere al servizio degli altri e non semplicemente di essere alla plancia di comando. Interagisce con i conduttori con aircheck regolari e quindi con uno scambio continuativo e costruttivo, senza sorprese improvvise. La performance e le problematiche relative sono affrontate in modo trasparente e aperto. Inoltre riunisce quotidianamente sia pur brevemente i suoi collaboratori più stretti per condividere i processi decisionali. In modo che la comunicazione interna non sia a compartimenti stagni.

Un tributo a Phil Boyce, nella foto

E voi quale funzione/etichetta ritenete idonea alla posizione apicale dell’area Editoriale nella vostra stazione Radio? Direttore Artistico o Station Manager? Nel frattempo la foto in alto è dedicata a Phil Boyce, per me il miglior Program Director degli ultimi decenni della Radio negli USA, visto all’opera come responsabile di WJR-AM di Detroit e poi di WABC-AM di New York. Per me è un esempio senza pari di creatività e di disponibilità verso le persone, un esempio di vita e di professionalità. 

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1 thought on “Il DIRETTORE ARTISTICO vs lo STATION MANAGER

  1. Grande Claudio
    Seguo sempre nei tuoi articoli e apprezzo molto la tua praticità nel darsi da fare, nella giusta direzione per ottenere risultati. Ho fatto radio per molto tempo come speaker e poi direttore artistico in diverse Radio: Radio Studio più, Radio Sabbia, Radio & Disco. Adesso vivo a Roma, mi piacerebbe incontrarti x una bella chiacchierata con un esperto come te. Buona Domenica e Grazie dei tuoi preziosi contenuti.

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