Dopo il confronto tra R 101 e RDS e quello tra RMC e CAPITAL ecco un’altra Analisi Competitor. Mi piacerebbe poter scrivere ora che confrontiamo 2 emittenti News/Talk ma tecnicamente sarebbe gravemente errato, purtroppo. Più semplicemente ecco il confronto tra le 2 prime Radio di programmi con prevalenza di informazione di questo Paese: RADIO 24 vs RAI RADIO 1. Nonostante le mie 2 direzioni di successo (RTL 102.5 e RDS) siano in un format differente (CHR), ho sempre amato le Radio di Formato NEWS/TALK e ho avuto nella mia attività di consulenza un grandissimo privilegio, quello di ideare, proporre e di veder realizzata proprio la prima Radio completamente parlata in Italia, RADIO 24; ancora oggi devo ringraziare per quella esperienza unica Gianni Miscioscia e i vertici de IL SOLE 24 ORE del 1998, il dott. Galluzzo e il dott. D’Alessandro.
Cominciamo come sempre con i dati di analisi e partiamo dai profili del pubblico, che rimane sempre l’unico e vero giudice dell’ascolto. Dati annuali Radio Monitor 2016, i più recenti disponibili a oggi utilizzati anche per i prossimi grafici. Qui il target di età per quarto d’ora medio (ascolto).
RADIO 24 e RAI RADIO 1, come si può osservare, hanno share totale di ascolto AQH (Quarto d’Ora Medio) rispettivamente del 3,01% e del 5,02%. Il dato esplicita molto bene anche il rapporto di forza di 3 a 5 tra le 2 stazioni. E’ interessante tuttavia osservare come le loro rispettive share si modulino e si modifichino nei differenti target di età. Entrambe hanno il picco di share di ascolto nel target oltre i 64 anni. Certamente RAI RADIO 1 con il 16,96% dimostra di avere una specialità per quel target di età e RADIO 24 sembra esservi molto ben indirizzata. In termini di dati assoluti RADIO 24 ha 29.660 ascoltatori medi nel quarto d’ora nel target 55-64 e ben 47.580 in quello del primato, oltre i 64 anni. Comunque, entro i 45 anni RADIO 24 è più ascoltata di RAI RADIO 1. La nostra analisi non può che considerare che entrambe le emittenti abbiano una connotazione molto più che adulta.
Aperta parentesi. Sorge spontanea una domanda: una Radio Nazionale realmente News/Talk (con una punta di Sport…) su un target 45-64 anni, peraltro commercialmente più interessante oltre che non espressamente mirato dalle 2 Radio a confronto, potrebbe avere spazio nella Radio in Italia? E solo per alcuni mercati metropolitani avrebbe successo una Radio Locale che sia News/Talk sempre su quel target adulto ma non troppo? Chiusa parentesi.
Passiamo ora alle performance delle 2 emittenti e le vediamo, ricordandoci le rispettive medie del 3,01 e del 5,02%, lungo l’asse delle singole ore. Cominciamo con le curve dei giorni feriali, dal lunedì al venerdì.
La curva di RADIO 24 è molto chiara da leggere in termini di share, è quella di colore blu. A partire dalle ore 6 con una super-share attorno al 5% si osserva una caduta progressiva che tra le 10 e le 11 di fatto conduce al punto più negativo del 2%, livello a cui più o meno RADIO 24 rimane però affezionata fino alle 17 quando si alza decisamente, prima oltre il 3% e poi dopo le 19 verso punte oltre il 7%. Chi conosce il palinsesto di RADIO 24 del 2016 può seguire il percorso tra performance e programmi. In estrema sintesi. 24 Mattino bene ma con regressione al passare delle ore; Mix 24 malissimo tra le 10 e le 11, forse più un podcast di altissimo pregio che un programma Radiofonico di una emittente collegata all’attualità. Sebastiano Barisoni prepara il decollo con Focus Economia e poi Giuseppe Cruciani e David Parenzo volano in orbita con La Zanzara che, è da precisare se non fosse ancora chiaro, è un fondamentale contributore ai numeri complessivi della stazione. In sintesi, la parte del problema è che RADIO 24 non sembra proprio lavorare adeguatamente nel giorno, dalle 10 alle 17.
RAI RADIO 1 ha una curva della AQH Share differente da quella di RADIO 24. Ha la stessa forma di precipizio dalle 6 alle 10, sia pure con incidenza maggiore, ma poi alle 12 e in prossimità dell’informazione regionale ha un significativo sussulto di risalita oltre il 6%, che è poi il dato più alto in assoluto tra le 8 e le 20. I programmi talk storici e più recenti del secondo mattino dalle 9 alle 12 sono appena sopra o appena sotto al 4%; il dato non può essere confrontato con un programma di intrattenimento ma l’idea di una certa difficoltà dell’emittente pubblica si palesa nell’immagine di Linus e Nicola Savino che dalle 10 alle 12, orari fondamentali e di gran quantità di ascoltatori disponibili, hanno un dato ben più che doppio su Radio Deejay rispetto a quello di RAI RADIO 1. Da notare che con Zapping e programmi a seguire RAI RADIO 1 torna rilevante tra le 20 e le 21 con il 6% di share e poi dopo le 21 viaggia oltre l’8% di share AQH.
Passiamo al fine settimana: sabato e domenica.
Il fine settimana è un grave tallone di Achille per RADIO 24. La AQH Share media scende al solo 1,93% mentre quella di RAI RADIO 1 sale al 6,03%. Il rapporto medio 3 a 5 sulla settimana generale tra le due stazioni nel weekend diventa addirittura 1 a 3 facilitando il vantaggio complessivo dell’emittente pubblica.
RAI RADIO 1 costruisce ancora oggi picchi oltre il 10% con programmi di calcio e con lo sport oltre che con un’informazione al mattino che rimane assai competitiva anche al sabato e alla domenica.
E’ il momento di analizzare l’ascolto delle consuete 2 fasce di una singola ora e che sono emblematiche, quelle delle ore 8 e delle ore 11, del primo e del secondo mattino. Come sempre preciso la data di ascolto che è quella per entrambe le stazioni e per entrambe la fasce di giovedì 22 giugno stessa data utilizzata anche per le due Analisi Competitor precedenti. Non vi è alcuna pretesa di deduzioni su tutta l’emittente.
Cominciamo con RADIO 24 ascoltata tra le ore 8 e le 9.
Il GR 24 si apre con sigla importante, ormai un’icona, un sommario flash e con una interpretazione nella conduzione alquanto istituzionale ma piatta che in effetti dipende troppo spesso dal giornalista, dal suo umore e dal suo orientamento, se al pubblico o alla serietà. L’alternanza dei fatti è accompagnata da voci diverse e da numerose corrispondenze, bell’effetto capillarità e varietà. Al termine dei servizi rientra la base di sottofondo, giustamente sempre quella di identificazione, ma in modo mai uguale, non pulito, non chiaro. La sensazione complessiva è che da parte di tutti si dia per scontato un livello di attenzione all’ascolto particolarmente elevato. Dettagli trascurati, a partire dal suono anche in emissione. Lo sforzo di concatenazione dei fatti e delle storie non sussiste, almeno in modo che sia percettibile.
“Strade In Diretta” è trasmesso in voce dal telefono fisso. Non si capisce perché si voglia l’effetto della cornetta telefonica nel 2017 ma così è. Il costo è ridicolo per avere una linea perfetta da ovunque a ovunque ma forse il budget del gruppo non lo consente ora. Tagli, sempre tagli. Anche sulla banda audio della rubrica più utile, quella per gli automobilisti, i due terzi dell’ascolto in generale.
“24 Mattino – Attenti a Noi Due”, è un doppio backslash, la specialità, l’esclusiva quasi mondiale di RADIO 24. Siamo alle 8:20 nella fascia “24 Mattino” condotta da Alessandro Milan ma il sottoinsieme è “Attenti a Noi Due” con l’aggiunta nel sotto-programma di Oscar Giannino. Mancano solo le sotto-sotto rubriche e speriamo non i sotto-sotto-sotto ascoltatori e il capolavoro di segnaletica extra-slash è completato.
Alessandro Milan arriva alle 8:20 e alla coppia con Oscar Giannino dopo quasi 2 ore di Radio magnificamente condotte da solo, anche con alcuni passaggi felici, come con Mauro Meazza, ma con sostanziale e comprensibile stanchezza per l’autoproduzione e soprattutto per la partecipazione personale e emotiva che si può immaginare elevata. E’ accettabile un lieve rilascio, anche se per gli ascolti il momento delle 8:20 è quello topico, le 20:45 della televisione, e si dovrebbe essere oltre il massimo della performance. Capita il peggio. Quando due giornalisti “cazzeggiano” tra di loro sono la peggior espressione sia dell’intrattenimento che dell’informazione, peggiori della qualunque, proprio di tutto. E’ come se fossero un buco nero. Non c’è bisogno di cercarli nell’Universo, i buchi neri sono qui e vivono con noi. Purtroppo Milan e Giannino non fanno eccezione. Sono bravi, anche adorabili, ma quando favellano sono più che imbarazzanti.
Ben oltre 4 minuti tra di loro di pura comunicazione inutile, chiamiamolo così quel walkie-talkie assolutamente raccapricciante, con interesse meno zero per chi ascolta e tutto d’un tratto, davvero all’improvviso, arriva in onda collegato al telefono fisso (Radio Meucci) il ministro Calenda. Sei incredulo. Passano dalla gomma americana al ministro della Repubblica, peraltro quello dello Sviluppo Economico e quello più interessante anche verso il futuro? Vabbè. Così è. Passano 15 minuti dei 20 in onda col Ministro e la classe di Oscar comincia a scaldarsi, Milan interviene con intelligenza e con tempismo. Peccato, finito, turbo acceso troppo tardi.
Arrivano poi i “100 Secondi”. Incidentalmente lo scrivente è il creatore del format originario dei “100 Secondi con un Direttore di Successo” di RDS (anno 2002), ora divenuta una sorta di coproduzione con RADIO 24 e in parte estesa oltre che alla stessa emittente di Confindustria anche a un network di stazioni locali. Qualche mio collega tecnico a RDS dovrebbe avere in archivio oltre che le edizioni del sempre splendido papà del format Enrico Mentana che già allora deliziava in 100 secondi anche quelle di Giuliano Ferrara che, sarà stato discutibile in alcune idee, ma in comunicazione era coerente al disegno e splendido nell’esecuzione, in tutte le successioni narrative richieste. Temo che l’ottimo Sebastiano Barisoni non accetterà il consiglio di chiedere a RDS copie di quei “100 Secondi” ma ne avrebbe utilità.
E ora è il turno di RAI RADIO 1 sempre tra le 8 e le 9.
Nella visualizzazione ci sono appesantimenti nei cluster di Pubblicità (verde) dovuti a separatori di almeno 3 tipi, forse 4; ne scriveremo più sotto.
Il GR 1 delle ore 8 è un inno alla completezza. Non a caso dura oltre 23 minuti. E’ originale e singolare l’apertura con una “Copertina” che è una Top Story e che dura anche oltre 60 secondi, con molte voci montate in modo vivace e spettacolare. Sensazione di varietà ampia nella raccolta di pareri e di testimonianze e di capacità di cogliere e promuovere il fatto principale del momento. In generale poi la regia audio è movimentata, ben condotta. A seguire l’ingresso trionfale al Giornale Radio abbiamo però l’atterraggio sui “Titoli”, che trovo siano sempre un discreto pericolo di tune-out, specie allorchè, come in questo caso, siano realizzati già come un sommario ricco e che offre notizie già ben definite sia pure in breve. Lo dimezzerei e lo trasformerei in una formula più promo-notizia. A metà del GR 1 c’è anche una ripresa della “Copertina”, fatto che denota intelligenza. Tanti servizi, tante voci dall’Italia e dal mondo, corrispondenti da ovunque. Ecco, qualche punto debole c’è; sigla francamente non convincente, non altisonante, non RAI e poi questa antica abitudine di ricorrere a sigle di apertura e di chiusura che, se ti capita di sintonizzarti mentre l’ascolti, non sai se il GR 1 stia iniziando o finendo. Peraltro in prossimità della chiusura ci sono anche i “Titoli” intesi questa volta come titoli di coda con il ringraziamento uno ad uno all’esercito di giornalisti e collaboratori, perfino a chi ha realizzato nello specifico la “Copertina”; i ringraziamenti non vanno meglio sul profilo del sito WEB? E poi, soprattutto, non si deve chiudere mai, si va avanti, si gira pagina per dirla alla giornalista antico. E’ finito il contenuto del GR 1? Si promuova immediatamente e altrettanto spettacolarmente l’arrivo di GR 1 Sport, magari con il furto di un audio prezioso in anticipo e si entri in pubblicità. Altro che aprire e chiudere, aprire e chiudere. No! Parola d’ordine… avanti, avanti!
La sigla GR 1 Sport è veramente fatiscente. E la conduzione non cambia di una virgola dal GR 1. Peccato perchè c’è un investimento importante in termini di tempo, ben 4 minuti e 25 secondi. In questo riconosco la mia debolezza di passione per la conduzione dello Sport nei Paesi Anglosassoni. Vi capita mai di finire su CNN nel fine settimana e di vedere i notiziari sportivi? C’è rottura. L’uomo che presenta i fatti dello Sport non è il classico anchor ultra affidabile ma è un personaggio che sei certo non potrebbe mai condurre un TG istituzionale, perché non ce la potrebbe fare, ma che in quello che comunica di Sport ti travolge e ti entusiasma, ti trasferisce la bellezza delle azioni e degli eventi, la bellezza dello sport come linguaggio universale. Altro mondo, lo so. E mi manca. Specie su GR 1 Sport. E da RAI vorrei aspettarmelo.
Radio Anch’io è il programma storico di approfondimento e nella puntata ascoltata, sia pure limitatamente alla prima parte, si è occupato del bilancio del 1° anno di gestione del Governo della Capitale da parte del sindaco Virginia Raggi e del Movimento 5 Stelle. Politica pura. Il vice sindaco tesse gli elogi di Virginia Raggi, ovviamente della stessa compagine politica, alcuni montaggi con le voci della stessa fanno altrettanto con tanto di auto-voto a 7 e mezzo e poi non arriva l’opposizione in contradditorio diretto ma un giornalista anti-PD e anti-tutto che mette le cose un po’ più in pari o almeno ci prova riferendosi ai procedimenti giudiziari in corso e ad altre amenità. A mio avviso la regola delle opinioni contrapposte è fondamentale e se il sindaco non l’accetta non attuerei proprio il programma. Violazione della stessa idea e del concetto di Radio Pubblica. Semplice, no? Aggiungo che questa puntata ha ribadito l’eccesso di romanità di contenuto ma anche linguistica, molto fastidiosa, che contraddistingue troppi programmi di RAI RADIO 1. Non a caso gli ascolti non hanno adeguata proporzione Roma-fuori Roma.
E ora… di nuovo RADIO 24, ma questa volta tra le ore 11 e le 12.
Qui colpisce la chiusura del GR 24 delle ore 11 che è orientata a promuovere il programma successivo “Cuore e Denari”. Alla fine di un GR 24 breve ma molto serrato quanto a intensità e rilevanza dei fatti arriva la voce squillante di Nicoletta Carbone che propone il tema di quello che alimenterà poi il Quizzettone (magnifico titolo…) nel suo programma in condivisione con Debora Rosciani: “Quanto è vivace il nostro olfatto?”. Gulp. Sta scherzando, vero?!? Sono su Radio 24?!?
Sì, la conduttrice è completamente seria ed è semplicemente lei, Nicoletta Carbone. Introduce l’ospite specialista senza nemmeno presentarlo, se ne ricorderà solo dopo. E’ indice che la conduttrice si senta troppo a casa sua? Ai tempi della mia prima direzione, RTL 102.5, Lorenzo Suraci bilanciava così quegli atteggiamenti, ricordando ai conduttori che “la porta è sempre aperta”. E non è cattiveria, solo realismo. La Radio è solo di chi l’ascolta.
Ospite presentato e perle, tante perle: “I nemici a volte sono dentro il naso”. Quizzettone: “Quando nasce l’olfatto? Sin nella pancia della mamma?”. “Le polveri in casa danno fastidio all’olfatto”. Anche un aiuto insperato in più di educazione ai figli contro la droga e la cocaina: “Qualsiasi cosa o polvere sia introdotta con regolarità nel naso ne modifica il filtro e si impattano i recettori in modo negativo”. Telefonate, con tutto il rispetto, over 80. Domande personali con linguaggio tecnico che nemmeno i medici stessi
Stacco violento e si passa a Investire Informati. Un altro programma di quelli in backslash. Si parla di Wealth Management da parte delle banche e cioè del servizio di consulenza complessivo a favore di manager e imprenditori con disponibilità importanti. Disquisizione molto tecnica in audio che dovrebbe essere abbinata a un video o anche solo a una presentazione PowerPoint. La Radio è il mezzo della immaginazione non adatto a conduzione troppo a macchinetta e iper-descrittiva. Piani Individuali di Risparmio che riguardano chi ha minimo Euro 150.000 da investire. Bella segmentazione o forse addirittura chiusura di audience? Normativa sulle agevolazioni fiscali. Sul sito de Il Sole 24 Ore si farebbe prima e meglio.
Strade in Diretta interrompe la trasmissione con un solo billboard. Immediata constatazione osservando il clock: l’equilibrio dell’ora non c’è, interruzione inutile.
E adesso la stessa ora, quella tra le 11 e le 12, ma su RAI RADIO 1.
La pubblicità e le sponsorizzazioni di RAI Radio 1 hanno una configurazione particolare. Nei cluster della pubblicità indicati in verde, e ciò sia nel Clock delle ore 8 che in quello qui visibile delle ore 11, probabilmente anche in tutti gli altri, i comunicati tabellari hanno durate particolarmente brevi e sembrano anche per questo realizzati ad hoc per la stazione; la media non supera i 12-15 secondi. L’apertura del cluster ha un effetto suono particolare, dura quasi 10 secondi, così come la chiusura ma, in aggiunta, anche il momento del passaggio da uno spot e l’altro ha un effetto separatore che è di circa 4 secondi. Il cluster è quindi una sequenza di effetti di apertura e separatori con un po’ di messaggi pubblicitari in mezzo e un altro effetto in chiusura. Curioso e iper-legale, lettura delle norme sulla messa in onda della pubblicità senza alcuna forma creativa. Coop è straordinariamente presente, ho contato anche 3 spot diversi a distanza ma nello stesso cluster della celebre società della grande distribuzione. Insomma non ho mai trovato nel mondo un sistema di clock pubblicitario per far pesare e far sentire la pubblicità in modo più grave e estenuante di questo. Spot brevi, mitragliate di effetti nel prima, durante e dopo, tutto perfetto per dilatare la percezione del tempo.
Come se non bastasse abbiamo le sponsorizzazioni, o meglio, dei mini-mini-spot in prossimità dei momenti salienti come Onda Verde, il Segnale Orario o il GR 1. Nella immancabile concezione di apertura e chiusura il flipper degli effetti si arricchisce di 2 altri suoni. Ogni tanto c’è il doppio colpo. Segnale di fine pubblicità tabellare seguito da quello di inizio sponsorizzazione. Quasi spettacolare. Non si capisce se è Tilt o Game-Over.
Sono mini anche i programmi qui. E questa tendenza non è di quelle che può creare affezione. Francesca Romana Ceci, poco scorrevole, è giornalista o conduttrice, non sembra avere componenti dell’uno o dell’altro. Tema della siccità. Il programma più noioso e anche più cupo di sempre. Compitino.
Massimo Cerofolini, si occupa di start-up in Eta Beta a almeno arriva ed è percepibile la voglia di fare. Che non è la prerogativa di Radio 24?!?…
Era il 22 giugno, speriamo di ascoltare 2 emittenti a settembre 2017 che siano in crescita di offerta editoriale. Sì, perché gli ascoltatori si spostano quando percepiscono che una stazione è in crescita, vogliono seguirne il mutamento verso la miglioria… Basta poco, dunque… Radiosi auguri a entrambe le stazioni.