La conclusione di un decennio è l'occasione per valorizzare quanto è accaduto e i suoi protagonisti principali. E' cosa buona anche per la Radio, con un'analisi sia generale che dei comparti nazionali e locali...

La Radio nel suo complesso può festeggiare l’ultimo decennio?

La risposta è sì! La Radio può festeggiare perchè tutti gli indicatori dell’ascolto del mezzo nel confronto tra l’inizio e la fine del decennio sono positivi. Tuttavia in alcuni parametri la crescita somiglia più ad una stasi e occorre analizzare ciò con maggor profondità.

Non è comunque poco per gli anni ’10 in cui i guri digitali avevano preannunciato solennemente la morte della Radio per mano di vari attacchi ineluttabili, definitivi e soprattutto immediati. Eccoli nell’ordine: il WEBcasting, Spotify, il Podcast e il 5G. Un brindisi ai guru digitali! Evviva!

Il confronto tra l’inizio e la fine del decennio subisce una complicazione dagli anni neri che hanno accompagnato la fine di AUDIRADIO. Il primo segmento temporale di inizio decennio che è possibile prendere in considerazione è quello di RADIO MONITOR 2012. Nessun dubbio sull’ultima tranche. E’ TER 2019 del 1° semestre, in attesa del dato annuale che verrà rilasciato solo a fine gennaio del 2020.

Individui in migliaia – VA = Valore Assoluto – POP = Popolazione

Per correttezza occorre valutare i dati dell’ultima colonna, non della penultima. Nel corso del decennio come ben visibile c’è stato un incremento della popolazione oltre i 14 anni, quella campionata dalle ricerche ufficiali di ascolto Radiofonico. La base si è estesa di 553.150 individui. Nel dato “DIFF % su POP” la crescita della popolazione è ponderata.

Il dato del quarto d’ora medio e anche quello del tempo di ascolto medio giornaliero in minuti ci regalano un segnale non grande ma confortante. Solido. Il tempo di ascolto supera alla fine del decennio la barriera dei 200 minuti, conseguendone 201. Ben 3 ore e 21 minuti! Più tempo investito alla Radio.

Focus sui dati del Giorno Medio

Non possiamo tuttavia proprio gioire e nemmeno con grande enfasi sulle crescite degli ascoltatori nel giorno medio e nei 7 giorni ancorchè abbiano registrato un segno positivo. La domanda sorge spontanea. Ci sono state classi di età che abbiano avuto un ruolo più o meno positivo o negativo? Oppure è un dato paritetico di tutti i target?

La sintesi è facilmente deducibile dalla visione del grafico. Nel giorno medio e nel corso degli anni ’10 la Radio perde nelle classi di età tra i 14 e i 34 anni e guadagna oltre la perdita dei target precedenti in quelle classi che superano i 35 anni. Significativa e ben visibile la crescita sull’interessante target commerciale 55-64. Nel frattempo peggiora il “buco nero” degli oltre 64, il vero guaio della Radio.

Oltre che sull’ascolto dai giovani sia pur in un decennio complessivamente positivo il secondo warning per la Radio giunge dalle donne. Negli anni ’10 la Radio è rimasta un mezzo prevalentemente maschile e la tendenza in tal senso ha anche accresciuto il suo peso dello 0,68%.

E ora occupiamoci prima del comparto nazionale, poi anche di quello locale…

Radio nazionali: le migliori crescite nel Quarto d’Ora

Il vincitore del decennio è uno solo, nettissimo, ed è RADIO KISS KISS. Passare dall’1,76% del 2012 fino al 3,69% del 1° semestre del 2019 è stata una grande mossa per l’emittente. Il quarto d’ora è più che raddoppiato e con una iniezione di frequenze o di promozione che non spiega affatto il risultato, dovuto certamente al riscontro del pubblico.

Nell’analisi si sono valutate le sole emittenti che abbiano avuto riscontri sia nel 2012 che nel 1° semestre 2019. Necessariamente escluse RAI ISORADIO (non iscritta nel 2012) e RADIO FRECCIA (non esistente nel 2012). Oltre a RADIO KISS KISS sono da segnalare certamente RADIO 24 e RDS.

RADIO 24 segna un bel +34,43% favorito dalla crescita significativa del suo programma di punta “La Zanzara” che passa nel decennio dal 4,79% al 6,66% di share nazionale. La sfida del prossimo decennio appare chiara; realizzare altre crescite significative oltre a quelle della fascia di Giuseppe Cruciani e David Parenzo.

Ottima anche la performance di RDS, ottenuta senza Visual Radio. Rispetto al concorrente quasi frontale RTL 102.5 che guadagna nel decennio il +4,25% ma con una potentissima Radiovisione e con una copertura FM+DAB da primato, RDS assesta un colpo significativo, un gran +21,55%, il miglior dato tra le Top 5 seguito dalla performance di RADIO ITALIA con il suo +10,07%.

Radio Locali: le migliore crescite nel Quarto d’Ora

Anche nel caso della Radiofonia Locale ho esaminato le prime 15 considerando le emittenti che abbiano avuto iscrizione regolare nel 2012 come nel 2019. Tutte e 15 le emittenti superano l’asticella dello 0,35% di ascolto nella AQH Share su base nazionale.

Come nel caso di RADIO KISS KISS per il comparto nazionale così anche in quello locale c’è un vincitore nettissimo, con un riscontro ancor più marcato nella crescita conseguita. RADIO PITERPAN del gruppo KLASSE UNO ha incrementato l’ascolto nel decennio più di una volta e mezzo. Bella storia.

La crescita di RADIONORBA è significativa ed è da considerare anche l’entrata nel club ristrettissimo delle emittenti locali con almeno l’1% di AQH Share a livello nazionale. RADIO BRUNO conclude il decennio con un bilancio ragguardevole dato dalla crescita di ascolto a +32,65%.

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