Nell'ambito dei Trend tutti da analizzare sulla fruizione della Radio dal televisore c'è una grande novità per gli ascoltatori e gli utenti nel 2020: è la Visual Radio di RAI RADIO 2. E' su RaiPlay. Ma perché non sul DTT?

La FM e il DAB raccolgono oltre l’85% dell’ascolto in Italia e l’autoradio è il device assoluto di riferimento. Guai a non ricordarcelo. La Radio dal televisore è però una realtà ormai ineludibile. Il fatto è che l’utenza del nostro mezzo dal DTT serve giornalmente un numero di ascoltatori che è superiore a quello raggiunto dalla somma di smartphone, pc e tablet (fonte TER). Per la fruizione della Radio il solo televisore vince su tutti i device del web. Meditate, gente, meditate…

I guru digitali e i colossi del web vivono lo scenario della distribuzione della Radio così multiforme e poco dipendente dalla Rete come un incubo. Una violazione grave dei princìpi di asservimento alla Dittatura del Web. La Radio dal televisore è il frutto dell’innovazione del nostro mezzo che è un servizio pubblico a libero accesso, autonomo e resiliente nel suo schema Broadcast di distribuzione e di business. E che offre appendici digitali come il DAB e appunto il DTT.

Radio via tv con video o Radio via tv senza video?

Nell’analisi della fruizione della Radio dal televisore il primo bivio che si pone è: “con video” o “senza video”? Il televisore offre le stazioni Radio e/o i canali con i loro brand in entrambe le modalità. Qual è quella preferita? Possiamo consultare i dati TER che offrono un lume di chiarezza. Nell’anno 2019 l’ascolto “via TV canale televisivo della Radio” ha rappresentato il 77,16% del totale dal televisore. E i numeri assoluti delle 2 modalità crescono dal 2018.

La Visual Radio è donna

E’ utile notare anche chi fruisce massimamente della Radio via televisore in entrambe le modalità. Qui emerge un dato su cui occorre riflettere. Mentre le donne ascoltano la Radio mediamente per il 46,67% del totale, nel caso della fruizione dal televisore ne caratterizzano ben il 64,31%. Solo in un altro device, l’apparecchio radio, c’è una prevalenza delle donne che in quel caso è del solo 51,95%. La Radio via tv è donna per i 2/3. Attenzione, non si tratta di casalinghe.

Canale Differenziato oppure Visual Radio?

Dopo il bivio tra “via tv solo audio” e “via tv canale televisivo della Radio”, imboccata la seconda scelta, se ne presenta un altro. Canale Differenziato o Visual Radio? La prima scelta è di emittenti come RADIO ITALIA e R 101 e consiste in una emissione non collegata alla diretta ma ai suoi contenuti, organizzati in modo differente sull’asse del tempo. La Visual Radio opera invece proprio in diretta simultanea e sincronizzata tra emissione audio e video.

In base ai dati TER 2019, gli ultimi disponibili ad oggi, quali sono le emittenti più seguite nelle 2 modalità e nei formati che rappresentano l’offerta Radiofonica? Così come già classificati qui nell’analisi esclusiva di Astorri? Proviamo ad analizzare i dati del giorno medio delle prime 30 Radio in Italia della sola fruizione “via tv canale televisivo della Radio” separandole tra Canale Differenziato e Visual Radio e aggiungendo appunto la classificazione per formato offerto.

Non è semplicissimo ricostruire quali emittenti fossero effettivamente nella modalità Visual Radio nel corso del 2019. Al netto di possibili errori il dato è tuttavia chiaro. La fruizione è sostanzialmente suddivisa in modo paritetico tra Canale Differenziato e Visual Radio. E’ interessante notare che tuttavia la prima metà si compone di 22 emittenti mentre la seconda solo di 8. La Visual Radio, quando è attraente e coerente, aiuta molto le sue emittenti nei numeri.

RTL 102.5 realizza nel 2019 ben 1.810.000 ascoltatori nel giorno medio con la sua Visual Radio, ben il 45,36% del totale degli ascoltatori disponibili nella modalità “via tv canale televisivo della Radio”. Un dato impressionante. L’esperienza di RTL 102.5 è stata estesa nel gruppo anche a RADIO ZETA e a RADIO FRECCIA che grazie alla Visual Radio acquisiscono al pari dell’emittente principale un vero e proprio vantaggio competitivo su tutti i loro concorrenti.

Le Visual Radio sono in termini di formato per metà delle Contemporary Hit Radio. RTL 102.5 e RADIONORBA dominano la scena. C’è un formato ROCK grazie a RADIOFRECCIA, 2 emittenti ADULT e anche una SPORT. Mancano nel 2019 tra le Visual Radio, emittenti appunto tutte sincronizzate con l’emissione, i formati DANCE RHYTHMIC, PERSONALITY, VINTAGE, NEWS, PUBLIC, OLDIES/NOSTALGIA e TRADITIONAL.

La più grande novità Visual del 2020: RAI RADIO 2

On-line dal 28 settembre scorso, l’esordio in Visual Radio di RAI RADIO 2 rappresenta il fatto più innovativo rispetto al quadro del 2019, così come TER lo ha fotografato e come lo abbiamo fin qui analizzato. Considerato che tra annuncio ed esecuzione il tempo intercorso è stato di soli 3 mesi, la messa in opera della versione Visual della emittente pubblica ha rappresentato un campione di velocità, un esempio di scatto. E che ha espresso con chiarezza la volontà nel merito di RAI.

Al momento diffusa in esclusiva su RAIPLAY, la Visual Radio di RAI RADIO 2 è stata accompagnata alla sua nascita anche da una intensa campagna pubblicitaria in tutta Italia. Il suo slogan “Guarda che Radio!” è un messaggio esplicito. Si ingaggiano gli ascoltatori e gli utenti verso lo stupore per la novità Visual della stazione Radiofonica e sulla base di una chiara condizione di orgoglio. E’ un sentimento che poggia anche su dati concreti e di fatto per essere condivisibile?

I mezzi e la tecnologia

Gli investimenti digitali nella tecnologia trasmissiva e nel rinnovamento degli studi sono stati uno dei tratti distintivi della gestione di Roberto Sergio a capo di RAI RADIO. E ora si sentono e si vedono. Si sentono nel senso che la presenza della canalizzazione di RAI sul DAB Radiofonico è ora assai evidente. E’ un chiaro avvio di una nuova fase di offerta del servizio pubblico nel senso del completamento e della sua estensione, come dimostrano tutte le Radio digitali di RAI.

E si vedono nel senso che lo spettacolo che si prospetta davanti agli occhi di chi osserva la Visual Radio di RAI RADIO 2 non ha pari in Italia. Gli studi di via Asiago a Roma completamente rinnovati offrono ora una sensazione rassicurante ma non sfarzosa di innovazione e di funzionalità. E per la loro ampiezza permettono in questa fase di pandemia anche una percezione evidente del distanziamento personale che è coerente all’emergenza.

Naturalmente c’è stata la somma molto ben coordinata di professionalità e di impegni non marginali per il risultato eccellente nella riqualifica degli studi. Maestranze tecniche in rappresentanza di tutte le specificità sia della catena dell’audio che dell’allestimento hanno operato per offrire la migliore flessibilità e professionalità nella resa. L’integrazione video ha incluso competenze dal mondo televisivo coinvolte nelle modalità opportune per la Radio.

C’è poi una cosa magica che avviene e che ancora non riesco a spiegarmi del tutto. Si tratta di una sensazione di armonia nell’abbinamento tra il look certamente decoroso ma comunque casual del personale on-air e il rispetto di una integrità televisiva di eccellenza che rende la visione estremamente piacevole e scevra di criticità. Penso che si debba al corretto atteggiamento dei conduttori della stazione Radio e alla caratterizzazione del suo formato.

Il formato editoriale di RAI RADIO 2

La Visual Radio, e non è un paradosso, ha ora offerto più chiara la distinzione nell’offerta di RAI RADIO 2. Siamo di fronte a una “Personality Radio“, a una stazione di programmi di intrattenimento basati su idee e conduttori di talento. E’ l’emittente di personaggi unici come Dose e Presta, Lillo e Greg e tanti altri come lo stesso Luca Barbarossa. Il suo programma di spettacolo musicale delle 10:35 “Radio 2 Social Club” è replicato in TV, ogni mattina successiva su RaiDue dalle 8:45.

La conduzione verso il sorriso intelligente in un contesto di garanzia e di eleganza è il perché della stazione. E la si può ora rintracciare sempre, 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, sempre in diretta e anche di notte. L’artefice di questa orchestra del buon umore di grande qualità è il direttore Paola Marchesini che tra novità e sviluppi ha affinato continuamente l’offerta della stazione nella consapevolezza che il mezzo richiede un “fine-tuning” continuo, un suo sviluppo senza fine.

Contando anche su una serie di apporti interni di dirigenti e quadri qualificati tutti sintonizzati sulla missione, il Direttore è riuscito a vincere alcune battaglie verso lo sviluppo. Tra queste sono evidenti in termini funzionali la diffusione sempre in diretta, mai banale per una Radio a programmi con grandi personalità a bordo, e la trasmissione sulle 24 ore sempre live con le dirette notturne che hanno offerto l’idea del senso di completezza del servizio pubblico.

L’intelligenza della stazione è anche nell’uso della Visual Radio e nel modo di promuoverla. Da un lato c’è la promozione della nuova forma distributiva e di fruizione e dall’altro nulla fa sentire in serie B chi ascolta solo la Radio, solo la parte audio. La forza della soluzione Visual Radio in perfetta sincronia tra audio e video è proprio questa. Nessuno snaturamento del prodotto editoriale. E’ un arricchimento ma non un cambiamento delle modalità on-air.

Lo sviluppo di RAI RADIO 2: perché non sul Digitale Terrestre?

C’è grande e evidente attenzione nelle stanze di via Asiago a Roma anche ai dati della fruizione della Visual Radio di RAI RADIO 2 sulla piattaforma RAIPLAY. Gli strumenti di analisi non mancano così come gli indicatori principali da tenere in osservazione. Non ho avuto accesso a dati legittimamente riservati ma colgo due aspetti che sono fondamentali. La prima evidenza è la durata di fruizione senza pari e la seconda è la crescita dell’utenza nel passare delle settimane.

La durata di fruizione da record è figlia di un valore tipico del mezzo che solo le migliori stazioni possono suscitare. Si chiama familiarità e genera il sentimento della affezione. La quota di affezionati tra gli ascoltatori di RAI RADIO 2 è decisamente alta, tra le più alte in Italia, ed è evidente come in modo crescente essi siano stati coinvolti nella curiosità per la nuova esperienza di fruizione. Non sono soggetti passivi in ipnosi da tv, ma umani dinamici che ascoltano e guardano quando attratti.

La crescita delle utenze nelle settimane indica un fatto basilare e cioè che non si tratta della novità di una campagna di promozione o del passaggio di una chimera. Non è fumo, è arrosto, giusto per palesarla in termini di cucina. E per chi è abituato in Radio a concepire il tempo nella forma di una maratona e non dei 100 metri piani, un tale ritorno di informazione dai dati è di quelli giusti. E che permette anche di pensare a sviluppi più consistenti e strutturati per il futuro.

Quale futuro? A me sembra chiaro, il Digitale Terrestre Televisivo! Perché? Dal lato del mercato manca un’offerta del formato tra le Visual Radio dei Broadcaster FM. Non solo, c’è di più. RAI RADIO 2 è varietà, intrattenimento di buon umore sempre in diretta e sempre disponibile sulle 24 ore. C’è qualcosa di simile e di così autentico, un essere vivente sempre attivo, nella vasta offerta televisiva del DTT? Agli esperti in materia il parere del caso.

Dal lato interno è evidente la sinergia industriale nei costi tra produzione Radio e TV; un solo mezzo per quanto potenziato ne finanzia due e il secondo è quello televisivo. E grazie anche alla tecnologia di AXEL TECHNOLOGY che ha messo in campo il suo sistema VJ-PRO si è già pronti per gli upgrade distributivi. Sul lato commerciale il ritorno per investimento di una stazione Radiofonica in Visual Radio è in fonti nuove nei ricavi pubblicitari. In tempi complessi ciò è ancor più apprezzabile specie da mezzi che si prestano, proprio come RAI RADIO 2.

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