Le anticipazioni dei dati di TER, l’indagine ufficiale degli ascolti Radiofonici, esprimono semplicemente gli indicatori principali della rilevazione delle stazioni. Chiariamolo per chi non lo sapesse prima di procedere oltre. Nelle fatidiche anticipazioni è possibile rintracciare per tutte le emittenti iscritte all’indagine di ascolto il dato del giorno medio, tutt’al più suddiviso nelle regioni, quello degli ascoltatori settimanali e infine il loro quarto d’ora medio tra le 6 e le 24. Appunto le 3 variabili principali. Null’altro.
Chiunque può leggere le anticipazioni dal sito di TER; per il 2° semestre 2019 esse sono qui e per il dato annuale del 2019 si trovano invece qui. E’ possibile anche scaricare i 2 semplici file PDF per una consultazione off-line. Una domanda, la prima: non è più utile poterli ricevere anche in un formato Excel?
Gli individui normali adorano infatti fare comparazioni, abbinare i dati di una rilevazione a quelle del passato. Osservare i trend, creare dei grafici. E se possibile gradiscono fare tutto ciò con dei semplici copia e incolla. Cose comuni? No. Giusto per rendere tutto complesso e più lungo ecco che TER fornisce solo i file PDF. Vai di copia ma non incolla. Si chiama Copia e ribatti il dato nella cella.
I contenuti dei volumi
Quelli delle anticipazioni sono dati rilevanti che tuttavia da soli comunicano solo un aspetto meramente quantitativo e soprattutto generale. E i volumi? Essi sono la vera luce. L’accensione del cervello. Tutti i caratteri socio-demografici dell’ascolto del mezzo e delle singole stazioni. Le ripartizioni d’ascolto su base territoriale, provinciale per le Radio locali. I singoli quarti d’ora anche per giorni della settimana. La fruizione dai device. E molto, molto, e ancora molto altro.
In altre parole i volumi sono lo strumento per analizzare a fondo e comprendere tutte le caratteristiche del profilo di chi ascolta le varie stazioni, compresa la vostra. Ma anche di cogliere aspetti essenziali della dinamica dell’ascolto e del posizionamento competitivo tra le emittenti. Cibo per la mente essenziale per decisioni di formato e di palinsesto. E anche per quelle degli investitori e clienti pubblicitari…
Il mezzo più veloce, la ricerca più lenta
Siamo il mezzo dell’immediatezza per eccellenza. I primi ad annunciare qualsiasi cosa, notizia o previsione, evento o novità, emergenza o opportunità. Una coda in autostrada? Un fatto di cronaca? Le notizie di sport? Insomma, siamo i corrieri dell’istantaneità e trasferiamo un mondo di elementi d’attualità in tempo reale. Non è forse vero?
Immaginiamo ora di voler sapere perchè i nostri ascolti sono scesi nel quarto d’ora ma non nel giorno medio. O di voler capire se il nostro concorrente sta screscendo anche grazie alla Visual Radio. O di voler apprendere con quali altre emittenti condividiamo i nostri ascoltatori giornalieri. O ancora di voler osservare in quali orari riceviamo o trasmettiamo ascoltatori dal e al nostro concorrente.
Per quanto mi riguarda sono solo alcune delle centinaia di domande esistenziali su cui un analista deve poter trovare rispondenze, concretezze e evidenze dai dati. Altrimenti che decisioni editoriali si possono prendere in assenza di chiarezza del quadro? Sì, arriva tutto da TER, arrivano i volumi ma fuori tempo massimo.
Anticipazioni o posticipazioni?
Le anticipazioni sono arrivate il 28 gennaio con una ricerca che si è conclusa il 16 dicembre. Forse occorrerebbe non chiamarle anticipazioni ma posticipazioni. Non è meglio e più coerente? E poi i volumi appariranno solo 6 settimane ancora dopo, il 10 marzo. Una domanda, la seconda: ha senso operativo sapere come sono andate le cose per la Radio e per le sue emittenti a ben 3 mesi dalla fine del semestre di indagine?
Negli anni precedenti c’era già una utilità ridotta per la pubblicazione dei volumi a 2 mesi dal termine dell’indagine di TER. L’allungamento di quest’anno di un mese, fino a giungere a 3 mesi, è un colpo grave oltre che alla fruibilità anche all’autorevolezza dell’indagine stessa.
La stranezza è che i più grandi operatori e soci di TER decidono le proprie strategie aziendali a questo punto al buio o comunque in discrasia temporale gravissima per il rilascio tardivo sia delle anticipazioni che soprattutto dei volumi di TER. Al contempo quegli stessi soggetti in larghissima parte ad eccezione di RADIO RAI si oppongono fieramente all’introduzione anche solo parziale e progressiva della rilevazione elettronica degli ascolti.
Tra i mille vantaggi ciò permetterebbe a regime la diffusione dei dati in tempi assolutamente più rispondenti al mezzo dell’immediatezza. Che peraltro è sotto attacco commerciale da Internet. Quindi, cosa si aspetta?