La posizione dei "metronomi" RTL 102.5, RDS, RMC e R 101 al centro del generalismo musicale rappresenta una grande opportunità strategica per concorrenti nazionali e locali che può essere perseguita con il nuovo formato "URBANITALIA".

E’ da oltre due anni che sottolineo come molte Radio prevalentemente musicali del mercato nazionale abbiano scelto un formato ibrido che ho definito “metronomo“, concetto ribadito alla fine del 2018 in un articolo tra i più letti su questo blog e accessibile qui.

RTL 102.5, RDS, RADIO MONTECARLO e R 101 svolgono in onda ancora oggi una sorta di “tic-tac”, proprio come il metronomo, suonando un brano di oggi, un corrente degli ultimi 6 mesi, e un brano di ieri, un ricorrente o un oldies tra 6 mesi fa e qualche decennio fa, il tutto in soluzione continua.

Tic-tac-tic-tac-tic-tac. E’ il generalismo di oggi nella Radio in Italia. I diretti protagonisti sono tuttavia convinti che il loro metronomo sia migliore di quello degli altri perché è “molto normale”, perché ha il fattore hit, perché è di gran classe e perché è degli artisti top. Viva tutti i colori del generalismo…

Il fatto che quelle emittenti siano dei metronomi ne congela però la possibile crescita per saturazione incrociata, come testimonia in positivo lo spazio di sviluppo reso a Radio Kiss Kiss, non così bilanciata e prevedibile e più decisamente esposta sull’offerta dell’oggi, ma apre nuove opportunità. 

Le chance sono per tutte le altre emittenti a prevalenza musicale che abbiano nel loro contesto territoriale una forte presenza di ascolto dei metronomi e che decidano di rivolgersi o ai loro ascoltatori più giovani o a quelli più adulti evitando la posizione centrale e frontale, quella della copia.

Cosa sta succedendo nel frattempo? La musica italiana non è mai stata così interessante. La componente moderna e contemporanea della musica italiana è letteralmente esplosa, non quella classica e melodica. Si tratta di un mondo italiano che parte comunque dal pop moderno e arriva alla trap.

L’entità del fenomeno è rimarchevole ma, e questo è il punto saliente, i metronomi non sono in grado e non possono rappresentarlo se non per alcune e limitate punte di evidenza. Avendo playlist di non più di 35 o 40 brani correnti votati al generalismo hanno le mani sostanzialmente legate.

Come fare per trarre opportunità da questo scenario che ha dell’irripetibile?

Primo, ricordarsi che un formato è la creazione da una scarsità e che servire i giovani di quello che amano oggi e offrirgli l’anima urbana/moderna della musica italiana e di una selezione internazionale più limitata ma coerente nel suono significa navigare col vento in poppa.

Questo formato lo definisco come “URBANITALIA” anche se, lo ribadisco, non è pensato per una esclusività di musica italiana, ma certamente per la sua prevalenza per almeno i 2/3 della offerta. Stesso rapporto, quello dei 2/3, per la prevalenza dei correnti su ricorrenti e oldies recenti e potabili.  

Secondo, affidarsi all’outsider Claudio Astorri che ha già contribuito a spingere 3 emittenti locali verso questa direzione! Si tratta di RPZ – RADIO PUNTO ZERO (Campania), RADIO IMMAGINE (Latina) e RADIOLINA (Sardegna) che hanno gradazioni differenti, dalla estrema alla cauta.

Per essere ancora più espliciti si tratta di una offerta di formato che coglie i fruitori più giovani dei metronomi e che ne presenta un’alternativa a quella unica e oggi presente delle radio “Dance Rhythmic”, rispettabile ma a sua volta rigida e regolamentata al subordine della cassa o della ballabilità.

Se ne avete piacere tocchiamo con prossimi articoli i contenuti musicali e quelli di conduzione, attualità e interattività del format del presente e del futuro, URBANITALIA!  

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