TER (Tavolo Editori Radiofonici) è la società partecipata da RAI, dagli editori nazionali e dalle associazioni delle Radio locali che dal 2017 si è attribuita la proprietà e l’esecuzione delle indagini ufficiali di ascolto Radiofonico; questo tipo di assetto sembra tenere, sembra, ma è impegnato a gestire turbolenze interne molto forti, forse anche in base agli andamenti e agli esiti negli ascolti di chi di dovere, e a non affrontare dossier esterni che si chiamano AGCOM e UPA.
I comunicati stampa di TER sono rari e formali e la vita interna è quella del riserbo più stretto dei CdA e dei comitati tecnici; qualcosa trapela e se i segnali ricevuti fossero veritieri c’è da riflettere.
- Gli istituti di ricerca coinvolti, o almeno uno di essi, lamenterebbero la crescente difficoltà nel mantenere gli obiettivi del campionamento delle 120.000 interviste telefoniche annue alla luce delle cadute nelle risposte telefoniche. Per la serie “siamo saturi”, le società telefoniche, assicurative, bancarie e di altri settori che ci bombardano di chiamate promozionali prevalentemente inutili e maleducate su telefoni fissi e cellulari hanno incrementato la nostra soglia emotiva di protezione verso chiunque ci chiami anche solo a scopo di indagine, che è il caso di TER.
- Il possibile cammino di crescente difficoltà della indagine telefonica CATI sarebbe comunque di allarme significativo al punto che già si sarebbero interpellati 4 istituti di ricerca per ricevere proposte metodologiche innovative per la ricerca dell’anno 2020, e queste sarebbero già pervenute e parzialmente discusse. C’è chi tra i 4 soggetti coinvolti avrebbe proposto una rilevazione completamente elettronica e chi avrebbe promosso semplicemente alcuni artifizi sull’indagine CATI esistente. Il range è ampio nelle soluzioni.
La percezione è comunque che si stiano precisando dei passaggi rilevantissimi per l’indagine Radiofonica ufficiale e sarebbe auspicabile che il dibattito relativo non fosse racchiuso in un CdA e in un comitato tecnico ma aperto alla competenza e alle riflessioni dell’intera industria, quindi anche al di fuori di coloro i quali rappresentano i soci di TER. Perché no, anche ad AGCOM e ad UPA.
Peraltro si registrerebbero posizioni diverse e talora antitetiche tra le componenti di TER che forse sarebbe bene che emergessero meglio anche al di fuori.
- Posizione Stop. E’ l’atteggiamento di chi conosce a fondo il benefit che i brand impattanti ricevono dalla metodologia CATI e che cerca la continuazione oltre che la perpetrazione di tale sistema a qualunque costo, anche a quello di sfasciare TER. E che salda demagogicamente il proprio vantaggio con l’assunto discutibile che la indagine telefonica CATI sia nell’interesse delle emittenti più piccole. Valutazioni da grande paura del futuro.
- Posizione Avanti. Il direttore di RADIO RAI che è Roberto Sergio ha dichiarato mesi fa e pubblicamente l’interesse del broadcaster pubblico a sostenere la rilevazione elettronica del mezzo Radio. Lo ha fatto in modo autorevole e documentato. E’ possibile che attraverso l’EBU l’emittente pubblica della Radio possa avere accesso alla esperienza in tal senso della BBC nel Regno Unito. Un percorso serio e di valutazione aperta.
I vari soci di TER si collocano verso il 2020 dalla posizione Stop a quella Avanti in soluzione di continuità e con varie granularità. Rispetto alla prima risulterebbe che il primato nel non voler cambiare nulla sia del gruppo GEDI mentre RADIO MEDIASET apparirebbe su posizioni aperte e di approfondimento. E’ vero? E gli altri?
Nel frattempo mi permetto di ricordare alcune interviste chiave qui svolte sul tema della rilevazione elettronica e che può essere utile recuperare:
- La RILEVAZIONE RADIO alla PROVA del METER, intervista a Martin Weber di MEDIAPULSE, Svizzera.
- RIFLESSIONI SUL METER PER LA RADIO, intervista a Jay Guyther, uno dei massimi esperti al mondo di rilevazione elettronica della Radio.
Un altro spunto dal passato forse meno recente giunge da un articolo di RADIOPASSIONI visualizzabile qui che ha registrato nel 2012 la conferenza stampa di IPSOS nel presentare la innovativa ricerca MEDIACELL che ha introdotto il software meter in Italia per la rilevazione degli ascolti Radiofonici e a cui è stata anche dedicata la foto di copertina.
L’auspicio è per un aggiornamento di rilevazione che sia Radioso nel 2020 oltre che elettronico e trasparente. Nell’interesse del mezzo e della sua utenza, che può e deve crescere significativamente senza ricevere segnali di timore o di gretta conservazione sulla metodologia della ricerca.