E' il momento della generosità umana, delle sensibilità sociali, delle storie degli eroi. E' il momento di fare per salvare l'oggi e di progettare un futuro migliore. La Radio c'è?

Quella che potete osservare qui sopra è la piramide della percezione di un Brand Radiofonico a carattere musicale. E’ una visualizzazione preziosa offerta dalla semplificazione di Coleman Research, una società internazionale di ricerche. La Musica è alla base e poi, salendo, troviamo la Conduzione, l’Informazione e infine la Interattività. Sono i quattro contenuti della Radio. Gli ascoltatori vedono, qualificano e scelgono le stazioni in base alla piramide.

La punta della piramide è non meno importante. Potete leggere le lettere “C” e “S”. Trattasi di Coinvolgimento Sociale, la capacità di una emittente Radiofonica di porsi come punto di riferimento di una comunità, delle sue istanze. E anche di sapere coinvolgere le persone che la ascoltano su nuovi obiettivi, su bisogni sociali, su urgenze. Un alfiere del territorio e di tutte le persone che ci vivono.

Nel tempo precedente a Covid-19 le Radio, soprattutto le grandi Radio di Flusso, avevano lavorato molto sui 4 contenuti della piramide e in questo si erano differenziate dalle semplici Format Radio che aggiungono solo la Conduzione alla Musica. Tuttavia oggi e nell’emergenza sanitaria tutte le Radio di qualsiasi modalità e formato devono fare di più, molto più. Devono attivare la punta della piramide, il 5° livello, il Coinvolgimento Sociale.

La Radio nell’era del Corona Virus

Prima di tutto preghiamo perchè l’era di Covid-19 sia la più breve possibile. Le morti, il dolore, i dissesti familiari, personali ed economici sono di dimensioni gigantesche. Siamo in avvicinamento al picco della pandemia in Italia e stiamo cercando di limitare il contagio con il distanziamento sociale. Nel frattempo il personale sanitario in prima linea ma anche le Istituzioni e la Protezione Civile affrontano l’emergenza di oggi e le soluzioni per domani. E noi a casa.

Le Radio mi sembrano all’interno più spaventate delle persone. E così non servono nemmeno a loro stesse. E’ per assurdo ma non troppo come se stessero attuando un’altra forma di distanziamento sociale, quella tra stazione e ascoltatori. Ciò è letale e non è richiesto dai decreti del Governo, ne sono sicuro. Peraltro la Radio è tra le rare forme di contagio positivo che lavora sull’individuo e sulla sua energia interiore.

Lo scrivo con dolore da fan e sostenitore della Radio sempre supportato da analisi e numeri. E’ un mezzo grandioso con una funzione sociale incredibile che sta tra il far sentire meglio le persone e l’informarle al meglio. Ricordiamocene tutti, soprattutto adesso. Siamo un servizio pubblico ad accesso libero, il primo social network da sempre, i primi influencer sono i nostri migliori conduttori. Siamo anima e cuore, aria per la vita, l’arena della fantasia.

Gli editori sono tutti e indistintamente sotto shock per il precipizio economico. Gli ordini delle campagne pubblicitarie sono cancellati a grappoli. Un vero disastro, specie per chi ha corso finanziariamente negli ultimi anni per sviluppare i propri progetti attraverso acquisizioni e investimenti. Chi ha più sviluppato con la leva del debito ora deve premere il freno più a fondo. E sperare di restare in piedi dovendo contare anche sul sostegno del Governo.

Cosa non aiuta per nulla il Coinvolgimento Sociale

Ho assistito a un evento Radiofonico che mi ha avvilito. So che il mio pensiero è controcorrente, ancora una volta di minoranza, ma “La RADIO per l’ITALIA” è stata l’esperienza di ascolto peggiore della mia vita. In piena e devastante crisi sanitaria tutte le emittenti hanno trasmesso venerdì 20 marzo alle ore 11:00 ben 4 eventi successivi, uno via l’altro:

– L’inno di Mameli
– “Azzurro” di Adriano Celentano
– “La Canzone del Sole” di Lucio Battisti
– “Nel Blu Dipinto di Blu” di Domenico Modugno

Abbiamo interconnesso tutte le Radio per dire semplicemente “Noi della Radio ci siamo” e per incitare il pubblico con un “Sventoliamo le bandiere dai nostri balconi”. E dopo il momento patriottico dell’inno nazionale abbiamo inanellato 3 canzoni che saranno anche pezzi della storia della musica italiana ma che di certo non rappresentano tutta la popolazione. Poveri noi, operatori della Radio in questo Paese. Siamo proprio tanto piccoli.

Chiariamo il punto sulla musica. E’ la lingua universale ma anche un discriminatore terribile. E’ da maneggiare con molta cura. Far parlare la musica in contesti sociali delicati può anche voler dire distanziare. E’ quello in cui gli organizzatori sono perfettamente riusciti, in piena linea del decreto del Governo sul distanziamento sociale. Pensando in realtà con il loro ego, ne sono sicuro, che tutto sia stato una “gran figata”. Questo è il livello, ahinoi.

Cosa aiuta il Coinvolgimento Sociale

L’idea alternativa? La porto da 2 persone che mai avrei pensato su questo blog di dover citare e ringraziare, Chiara Ferragni e Fedez. Mi costa non sapete quanto riconoscerlo ma i 2 personaggi, semplicemente da soli e con il solo supporto dei social, hanno battuto tutte le Radio ben 4.000.000 a 0. Hanno raccolto fondi, mettendoci “solo” Euro 100.000, per 4 milioni. E hanno fatto, hanno costruito una nuova area di terapia intensiva al San Raffaele di Milano.

Quindi, in certi momenti se si vuole pensare di accendere il Coinvolgimento Sociale c’è qualcosa di meglio e meno stucchevole del “Noi della Radio ci siamo” ed è “Facciamo insieme qualcosa di grande”. Esatto. Qualcosa di grande. Un grande mezzo non può partorire il topolino di una sequenza di 3 canzoni. Dopo l’inno di Mameli mi aspetto l’illustrazione di un progetto enorme, quanto è questo Paese, con impegni “sul tavolo” delle Radio e richiesta di impegno a chi ascolta.

E alla fine dell’illustrazione del progetto per tot minuti nessun brano musicale se non, nuovamente l’Inno di Mameli, a conferma che nella salvaguardia e crescita del Paese noi ci siamo. E’ un modo differente e direi opposto di porre quel “Noi della Radio ci siamo”. Anziché proporre canzoni, cosa che facciamo per le nostre stazioni tutti i giorni, animiamoci per come aiutare questo Paese. No? O siamo forse incapaci di sostenere o partecipare a progetti?

Dopo aver imparato una grande lezione di Coinvolgimento Sociale, nostro malgrado, dai professori Chiara Ferragni e Fedez vediamo anche qualcosa di piccolo ma altrettanto prezioso che possiamo fare tutti i giorni con le nostre Radio. Le persone sono nelle case, devono stare in casa, assolutamente. Possiamo essere utili in questo contesto anche senza la straordinaria forza della mobilità che ci contraddistingue in tempi normali? Sì! L’interattività!

Le piccole grandi cose della Radio

RADIO ITALIA ANNI ’60 del Trentino Alto-Adige non ha conduttori. Offre musica 60+70+80+90, informazione, info-mobilità, meteo e rubriche tutte locali ma non conduzione. Semplice e splendido per chi ascolta notare come i messaggi di speranza e anche di semplice racconto degli ascoltatori abbiano acceso di ulteriore vita l’emittente. E bene ha fatto l’editore Alessandro Raffaelli a promuovere con una campagna la sua Radio come “luogo di incontro”.

E poi c’è l’Informazione in cui le Radio locali hanno un ruolo unico e insostituibile in questo periodo storico, specie se operanti in aree rosse o molto rosse per contagi da Covid-19. Il punto per accendere il Coinvolgimento Sociale è, come al solito, non limitarsi ai bollettini ufficiali e alla loro ripetizione ma raccontare le storie delle persone e in questo caso di impegno e di sacrificio di chi è in prima linea ma anche in seconda.

Un mio conoscente di quando abitavo a Bergamo si chiama Michele Taddei. Famiglia benestante, imprenditore di successo in giro per il mondo, molto simpatico, ha il vizio d’estate di postare su FB le foto del suo yacht ma anche delle splendide coste che visita nel nostro Paese. Ebbene, non è chiuso nel suo splendido eremo ma è volontario per i Carabinieri ed è attivo in strada e in piazza per attività certamente rischiose tutti i giorni. In piena Bergamo!

Ecco ci sono tanti Michele Taddei che possono fare notizia perché si mettono in discussione, altri che donano tanto potendolo fare, e poi una miriade di persone non agiate che lasciano i pochi mezzi che hanno per donare tempo e spesso la vita per fronteggiare l’emergenza sanitaria. Mentre le TV sono prese dei massimi sistemi e dalle rassegne degli esperti, noi della Radio, il mezzo personale per eccellenza, possiamo occuparci degli individui, delle loro storie, del loro eroismo?

Il ruolo dei Conduttori nella fase attuale

Ho sempre cercato di trasmettere ai Conduttori il concetto che essi non sono davanti al microfono per “fare Radio” ma per “Servire il Pubblico”. Sono gli alfieri di quella funzione di “Make People Feel Better” e/o di “Make People Know Better” che ha reso nel mondo il nostro mezzo quello più amato dalle persone. Ecco, rivolgersi alle persone. Lo so, è difficile, specie in quella che constato nel dietro le quinte come una grave carenza nelle direzioni che esplode ora.

Sento eccellenze. Noto che sono frutto dei singoli conduttori nell’assenza di una orchestrazione di stazione. Perdonatemi, sono un vecchio giocatore di basket, credo assolutamente nel gioco di squadra e sono sensibile anche quando si tratta di constatare che non c’è. Forza conduttori, continuate con un equilibrio complesso e difficile e coinvolgeteci soprattutto con le storie, la più antica ricetta della Radio, ora più che mai indispensabile socialmente.

Se non vi aiutano al piano di sopra, pensate e fate voi più in grande. Qual è la prossima grande cosa che è possibile fare per sostenere le persone nel percorso? Domandatelo e domandatevelo. E’ ossigeno per chi ascolta, recluso e isolato anche se con tutti i mezzi di comunicazione disponibili. Cari conduttori, fate lo scatto, segnate la differenza. Il Coinvolgimento Sociale vi vede come i testimonial migliori del nostro mezzo.

Autore dell'Articolo

Condividi l'articolo:

2 thoughts on “E’ il MOMENTO di PENSARE e di OPERARE il COINVOLGIMENTO SOCIALE

  1. Sommessa e partigiana segnalazione: hai sentito parlare del Radionorba Family Party (http://radionorba.it/24213-2/ ; http://radionorba.it/radionorba-family-party-casa1/ )per aiutare le famiglie con bambini con un’ora di Baby Dance (e la versione tv con un animatore)?

    Ripeto, non vorrei sembrarti troppo partigiano, ma mi sembra un bell’esempio di come una radio abbias stravolto il proprio palinsesto per dare una mano alle famiglie con i bambini ed essere più vicina-coinvolgere davvero i propri ascoltatori, correndo anche un piccolo rischio.

  2. Ciao Carlo, grazie per il qualificato e centrato contributo. Nessuna partigianeria, è interessante. Iniziativa vicina e creativa, come dovrebbe essere sempre la Radio.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *