Prima la Radio scivola nel mondo dell'Audio. E poi cade in quello dell'"Audio supportato dalla Pubblicità". Il bello è che ora la Radio è confrontabile ad altri servizi audio. Ed è ovviamente dominante. Leggere per credere.

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Gentili amici e colleghi della Radio, ci siamo trovati senza troppi avvisi, nemmeno di garanzia, imprigionati nel più ampio mondo dell’audio. E’ successo. Tutto il nostro impegno a essere “live”, in diretta, a essere un servizio pubblico ad accesso libero e gratuito e a essere una forma di comunicazione tra stazione e individuo è stato affiancato all’audio dei videogames o al podcast della vicina di casa che vuole far sapere come si cucina la miglior coda alla vaccinara. Noi non battiamo ciglio e, come al solito, pensiamo che il problema sia una gran opportunità.

C’è di più, e forse di peggio. Dopo il confinamento entro il più ampio perimetro dell’audio ora la Radio è stata qualificata come appartenente al segmento “Ad-supported Audio”. E’ audio supportato dalla pubblicità. Come modo di ammazzare le valenze della Radio non è poi male. A conferma che certe classificazioni che originano dalle ricerche al servizio dei pubblicitari non sono finalizzate alla valorizzazione dei media, figuriamoci della Radio, ma alla spalmatura solo fredda e rigida in schemi basici e utili solo a chi investe. Visioni minime con danni cognitivi.

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Le ultime novità da “Share of Ear” di Edison Research

Siamo negli USA dove la Radio è forte e ha una tradizione AM/FM più che centenaria, e anche accompagnata da uno sviluppo digitale in-banda. Dove però la innovazione e l’utilizzo del web a finalità audio è pure ai massimi a livello globale. Un laboratorio dell’incontro e scontro tra Radio e Audio molto interessante. Probabilmente il più interessante. Una sola avvertenza: XM Sirius è assimilabile a “Pay Radio” per la gran parte essendo la parte predominante di tutto il suo ascolto quella offerta da trasmissioni Radiofoniche in diretta. Ora osserviamo tre evidenze.

La Radio domina negli ultimi 3 anni. Notate che il podcast è sceso di quota nell’ultimo anno. E scriverlo potrebbe comportare una sommossa dei ben pensanti, me ne rendo conto. Lì da guardare, please. E in auto, quel veicolo su 4 ruote in cui la Radio è data per spacciata da oltre 25 anni? Come stanno le cose in auto?

La Radio sta battendo Spotify in auto per 84 o 88 a 1. Ripeto, 84 o 88 a 1, in dipendenza dei target! E ciò accade negli USA che sono una realtà avanzatissima sul digitale e sul web. A proposito di web può essere interessante capire quanto la Radio sia “Broadcast based” con la ricezione via AM/FM e quanto “On-line based”. Siamo nell’anno 29 del web. E questo è il risultato. Radiosa serenità e buon lavoro a tutti i Radiofonici!

Photo Credit: iStock.com/Ирина Мещерякова

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