Le Newsletter sono uno strumento importante nella relazione coi clienti. E su autorizzazione ottenuta dal fondatore Cesare Di Fant pubblico quella appena distribuita da VIVARADIO, portafoglio di ben 8 emittenti nel Friuli Venezia Giulia. Esempio di orgoglio Radio basato su fatti e evidenze.

VIVARADIO è una entità articolata composta da una agenzia di informazione e da una concessionaria di pubblicità, entrambe con forte radicamento nel proprio territorio, il Friuli Venezia Giulia.

La concessionaria raccoglie la pubblicità Radiofonica per le 4 emittenti del gruppo SPHERA che coprono almeno in parte la regione: RADIO COMPANY, RADIO 80, RADIO PADOVA e EASY NETWORK. Inoltre VIVARADIO ha nel suo portafoglio di raccolta pubblicitaria anche altre 4 emittenti: RADIOATTIVITA’ NEWS, RADIOATTIVITA’ SPORT, RADIO CAPODISTRIA e RADIO STUDIO NORD. Tra le 4 emittenti venete di SPHERA e le 4 che agiscono direttamente sul territorio c’è una combinazione di forza Radio nel Friuli Venezia Giulia di primissimo livello per i clienti locali e areali. Inoltre è stato costruito un network internazionale, nei vicini Stati confinanti, che permette ai clienti pubblicitari della regione di pianificare investimenti Radiofonici anche in aree economiche vicine e di lingua differente.

L’invenzione e soprattutto l’eccellenza del servizio di VIVARADIO si devono in primis a Cesare Di Fant che ho avuto il piacere di conoscere anni fa nell’ambito di concessionarie di pubblicità nazionali. La sua attività e quella di VIVARADIO sono ben documentate in un recente video che ne ha celebrato il 35° compleanno.

Vorrei complimentarmi con lui anche per la chiarezza del sito; alcune grandi concessionarie Radiofoniche usano effetti speciali e tecnologici sui loro siti WEB ma non pubblicano cartine dettagliate di copertura delle loro stazioni, non realizzano showcase degli audio e dei video della loro migliore produzione nell’interesse dei clienti e non usano la stessa chiarezza e profondità nei dettagli.

Perché parlare qui di Cesare di Fant e di VIVARADIO? La sua ultima newsletter è un fatto, un emblema, un simbolo dell’orgoglio Radio basato sui fatti. Su permesso speciale del diretto editore ne condivido qui il contenuto perché se ne prenda ulteriore visione e magari anche perché altre strutture in Italia alimentino con simile coraggio la forza del mezzo. Dopo aver subito per decenni la vessazione commerciale oltre al silenzio stampa sul mezzo Radio dell’industria della carta, ora si possono far parlare i dati e senza rivendicazione ma con piena lucidità.

GIORNO DOPO GIORNO PIU’ RADIO E MENO GIORNALI

Gli investitori seri non contemplano mai la sciagurata prospettiva di perdere o buttare il loro denaro dalla finestra. Chi vuole azzardare in base alla percentuale di rischio, parte comunque da un calcolo, dai dati, da analisi. Questa piccola e fondamentale premessa ci serve per poter dire che chi investe in qualcosa è termometro del successo di qualcos’altro. E questo vale per diversi settori, compreso quello pubblicitario. Dal 1964 la multinazionale Nielsen, tra le altre cose, fa proprio questo. Testimonia indirettamente, attraverso l’analisi dell’andamento degli investimenti pubblicitari, lo stato di salute dei mezzi di comunicazione. E di questi mezzi, quello storico della Radio offre indubbiamente dati veramente interessanti, soprattutto se paragonato all’andamento di quotidiani e periodici.

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Vale la pena considerare che la Radio, come la carta stampata, fa parte dell’universo degli old media (i vecchi media) ma dal 2012 al 2018 (come si può vedere nel grafico) l’andamento delle percentuali di investimento pubblicitario sulla radio ci mostrano una netta tendenza positiva rispetto alla carta stampata …se è vero che tutti gli old media, sia Radio che giornali, hanno avuto la stessa possibilità tecnica di “riciclarsi” parzialmente attraverso internet, che cosa porta la radio ad avere questo successo rispetto alla debacle evidente degli altri? Sicuramente, tra i fattori determinanti, continua a far da padrone quello della mobilità…. potremmo ben definire “La Radio è mobile“.

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E’ ancora la Radio che si ascolta in auto (non si leggono i giornali e non guarda la tv se non al prezzo di diventare un  pericolo pubblico, giustamente e severamente sanzionabile dal codice della strada). Una mobilità che può declinarsi non  solamente pensando a coloro che salgono in macchina per andare al lavoro o in vacanza, ma anche comprendendo tutti  quelli che sono mobili… sul posto di lavoro a causa di attività manuali… dal negozio a varie altre tipologie di aziende. Nielsen non fa altro che certificare, attraverso l’analisi degli investimenti, un trend che pone la radio in continua crescita sia perché in grado di essere sempre “vicina, friendly e senza essere invadente” sia perché capace di assecondare gli obiettivi della comunicazione pubblicitaria: un matrimonio ricambiato come confermano i dati. 

Rimangono, quindi, tutte in piedi le motivazioni che portano la Radio ad essere un valido canale di comunicazione per tutti gli operatori economici. Ampiamente trasversale ai settori merceologici perché è convincente e “tutto si può raccontare…e vendere” attraverso la Radio. Oltre all’efficacia di avere la Radio tra i propri mezzi di promozione, non meno importante è il più favorevole rapporto costi-benefici che il mezzo Radiofonico, da sempre, garantisce rispetto agli altri mezzi di comunicazione.

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