
Dolore. Grande dolore. La scomparsa di Franco Nisi ha colto i più di sorpresa, compreso lo scrivente. Nonostante il mio ricorso alla Fede, ai giorni che passano non corrisponde una diminuzione della commozione e di un certo smarrimento. E qui, in un sito che si occupa di Formati e di Marketing Radiofonico, una condizione anomala per elaborare un lutto, diventa doveroso e per me necessario esprimere un tributo e un ringraziamento a Franco. Purtroppo, post-mortem. Ben inteso, non mi aggiungo ora ai suoi amici, non ne facevo parte; certamente non ho mai fatto parte nemmeno dei suoi detrattori, pochi ma invidiosi. Sono nella maggioranza di chi l’ha conosciuto sul lavoro e che ne ha rispettato ed apprezzato lo standing alto e la competenza sempre a disposizione di tutti. Valori unici.
Probabilmente la pur grande famiglia di Radio Italia, di cui era il direttore responsabile oltre che la voce storica anche e soprattutto nelle interviste agli artisti, era troppo stretta per tutte le sue capacità che hanno avuto modo di esondare verso la dimensione di autore di grandi programmi televisivi. E oltre.
Al di là dei rapporti sempre improntati a correttezza con tutti gli operatori del settore, la capacità di Franco verso il pubblico che più ho apprezzato è stata la combinazione unica di cultura e popolarità, più chiaramente si è trattato di una iniezione di cultura nella popolarità. Quando la preparazione e la conoscenza storica sono al servizio della passione e dello spettacolo puro. La sua voce rassicurante è stata semplicemente il contenitore gentile di una operazione di comunicazione rara e complessa improntata alla qualità. E’ stato un esempio di eccellenza.
E’ per questi motivi che mi piacerebbe che il suo esempio continuasse, che non si fermasse anche se Franco non è più parte di questo mondo. Forse un modo è anche quello di intitolargli un premio radiofonico che tributi annualmente a operatori e conduttori i valori che egli ha rappresentato per tutti noi.
Grazie Franco.