Un articolo che vuole sottolineare qualche elemento di preoccupazione. Tutto risolvibile. Siamo sotto attacco da parte di media digitali; siamo consci di quali siano le armi di difesa e anche di contrattacco? Qui c'è un po' di elettricità al riguardo. Beware! Pericolo di scossa.

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Nelle lezioni che conduco per il Master in Comunicazione Musicale della Università Cattolica di Milano, come in altri convegni e conferenze cui sono invitato, mi trovo ad affermare e anche a documentare alcuni aspetti identitari della Radio. C’è molta confusione di origine digitale sulle caratteristiche che qualificano una stazione Radio da un canale o un servizio musicale. La Radio è un essere vivente! La Radio è live! Si chiarisce così il profondissimo vantaggio su Spotify che è stato rimarcato perfino da alcune campagne Radiofoniche. Bene! Ma… se la Radio annoia?!?

La noia è il vero nemico della Radio, non Spotify. E purtroppo abbonda sulle nostre stazioni di ogni ordine e grado. Il sonno della creatività, l’abitudine agli schemi, il riempimento degli spazi e l’intangibilità delle regole. Sono varie le forme in cui la noia si manifesta al pubblico che ha sì necessita di riferimenti di formato e di identità di stazione ma non delle nostre stasi del cuore e della mente. La mia percezione è che troppi di noi pensano la Radio solo come un prodotto e non come un servizio. Più interessati al suo design che alla carica emotiva con gli ascoltatori.

Lasciamo la noia a Spotify e la carica emotiva alla Radio

Mi sono già occupato in più articoli di sottolineare la differenza tra la Radio e Spotify. Che vede il nostro mezzo con punti di forza ancora intatti come scritto qui. E’ un po’ come confrontare la vita con gli algoritmi, il contatto con il mondo con il semplice riascolto. Nel paragone, tuttavia, la vitalità editoriale deve stare totalmente dalla nostra parte. Dobbiamo preoccuparci che tutte le nostre stazioni siano sì ben formattate, solo un prerequisito, ma anche cariche di iniziative, di energia umana sempre disponibile per il nostro pubblico. Questo l’antidoto per tutti i problemi.

SPOTIFY ha perso in un solo anno il 65,39% del suo valore al New York Stock Exchange.

Se posso lanciare una strategia generale, le singole stazioni della Radio devono sentirsi assai più coinvolte emotivamente in quello che offrono, nel loro fatto distintivo, nella loro unicità. Purtroppo sembra che troppe cose vengano date per scontate operando sulla cognizione di noia dei soli addetti interni della Radio, che non collima con quella di chi ascolta. Quasi mai, mi viene da aggiungere sommessamente; si stancano prima e di tutto. Quindi caricare di intensità e di emozioni i contenuti della Radio! La musica, la conduzione, l’informazione e l’interattività.

Noia da musica, con soluzioni

La Radio non definita nel suo formato e nella sua musica. Il metronomo “ieri-oggi” come forma di noia alla massima potenza, un po’ di tutto e anche di più. E non bastano le batoste in tutte le indagini di ascolto per le stazioni che lo applicano. Oltre agli errori di strategia, vi sono quelli di interpretazione. Conduttori scialbi che in Radio musicali hanno il cuore spento. Calpestano con brutte modalità la musica che viene suonata e che non valorizzano nemmeno per un secondo. Oppure si ergono a giudici o a protagonisti stizziti quando suona qualcosa fuori dal loro gusto.

La soluzione per gli errori di strategia si chiama “ricerche qualitative” e “consulenti”. Requisito raro: la passione. Perfezionare il formato servendosi di professionalità per “sentire il pubblico”. La soluzione alla noia della musica non valorizzata si chiama solamente leadership. Gentili miei station manager, cosa fate, dormite?!? Se non offrite la scossa all’ambiente settando l’asticella in alto e con forza, come si può vincere? Aircheck come se piovesse! E voi conduttori, non siete nella musica ma sulle sue spalle? Non credete alla “linea”? Tanto sicuri di essere indispensabili?

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Noia da conduzione, con soluzioni

La conduzione riguarda tanto le Radio di programmi che quelle di flusso. Sia le Personality che le format Radio a carattere musicale. Noia da bla-bla-bla. I soliti luoghi comuni, i soliti appoggi di parole consunte. I soliti fraseggi. Non siete i proprietari dei programmi che vi sono stati così assegnati. O delle fasce orarie. Nessuna comfort zone. La Radio non offre posti a sedere sicuri. Dite che l’improvvisazione vi salva? Allora siete dalla parte del problema e non della soluzione. La Radio non può disporre di protagonisti della sua vitalità che non siano all’altezza della sfida.

La soluzione è sempre quella, ebbene sì. Si chiama “Less is More”. Cercare la spettacolarità ma con sempre più emozione e impatto emotivo. Nella brevità e nella compattezza del tempo che non dovete conquistare a danno del previsto ma rispettandone il valore per l’audience. Chiuse efficaci, ma queste arrivano solo dopo preparazione, prove in studio, editing di bits sonori, una relazione sana col pubblico. Lavorare prima per esprimere meno e certamente meglio. Velocità di pensiero, irriverenza, il vostro stile deve esprimersi e non confondersi in un mare di parole.

Noia da informazione, con soluzioni

Sempre le solite notizie. Come se dalle agenzie di stampa al pubblico non ci fosse selezione ma una sorta di orchestra prestabilita nella quale aggiungersi con il proprio strumento. Come se le intelligenze giornalistiche e la possibilità di approfondire fossero una esclusiva di RAI oppure di RADIO 24. Nella media, attenzione insufficiente di contenuti e informazione locale delle varie emittenti a carattere territoriale. Se desidero sapere cosa stia accadendo a Milano non c’è una sola emittente che me lo trasmetta con una frequenza utile. Siamo un mezzo di informazione?

L’informazione, al pari dei 2 contenuti precedenti, necessita di cariche emotive più elevate. Non di notiziari mono-voce e senza contributi audio. Suvvia! Siamo nel 2022, quasi 2023! I GR siano sui fatti, solo sui fatti, in una analisi brillante con reporter, protagonisti e opinioni contrapposte, lasciando al pubblico la sensazione di saperne di più. Saperne di più. E ciò non vuol dire che si debba essere lunghi o completi. Più utilità intelligenti basati sulla vita delle persone con ricerca di fonti innovative, anche su info-mobilità e meteo. E lo sport vissuto e narrato per non addetti!

Noia da interattività, con soluzioni

Se nei contenuti precedenti c’è un problema di carica emotiva insufficiente, qui noto un tema di polarità. E’ in onda quella sbagliata. La parola d’ordine è “social”. Certo, i social network non costano! Sono però solo apparentemente gratis perché il disagio degli ascoltatori nel sentire in modo ossessivo tutti i richiami dai conduttori sui mille rivoli digitali della emittente sui quali si potrebbe fare chissà cosa sono ben oltre la pazienza e il tempo disponibile degli individui. Poi vai sui loro “social” e tutti con i medesimi auguri di compleanno alle star di sempre. Mostruoso.

La nuova parola d’ordine è “on air”. Senti un po’! Bits audio di ascoltatori dall’off-air alla diretta. Nella coscienza che far ascoltare chi ascolta funge non solo da elemento di rappresentanza ma da autentico processo di branding in cui altri si possono riconoscere. E’ la concretizzazione del concetto di essere vivente. Basta con questa censura di saluti e messaggi. La questione non sta nella negazione ma nella modalità creativa. Sì, creativa! E la produzione della emittente verso il pubblico può beneficiarne significativamente. E poi contest, iniziative e relazioni, prima on-air!

Via la noia dalla Radio!

Ho dovuto esprimermi in modo generale ma puntualmente sui 4 contenuti della Radio. Spero di aver contribuito a una piccola scossa di riflessione. Sì, abbiamo bisogno di pensare di più, a costo di fare un pochino meno ma molto meglio e nella direzione giusta. E pensare di più può essere utile a livello singolo e individuale ma perché ciò divenga azione, rifinita e configurata, il confronto con i capi e i colleghi è fondamentale. L’attacco alla noia deve essere un’azione ben pensata a livello di stazione. Portare solidità di offerta ma imprevedibilità e sorprese continue!

Photo Credit: iStock.com/CREATISTA

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2 thoughts on “La RADIO ANNOIA? SI’, un GRANDE PROBLEMA ma con SOLUZIONI

  1. “Uh che noia che noia che noia la sera qui al bar”…parafrasando il buon Gaber si potrebbe dire la stessa cosa per la radio. La noia ci accomuna, la conduzione standardizzata ci cattura, la playlist blindata ci mette al riparo.
    Io userei il termine “scardinare” per dare una scossa al flusso radiofonico che si barcamena nella irriconoscibilità e nella piatta esplicazione di contenuti ahimé troppo uguali tra loro.
    In marcia caro Claudio…e di strada ne abbiamo tanta da fare.
    Grazie per i tuoi consigli arci preziosi.

  2. [..] troppi di noi pensano la Radio solo come un prodotto e non come un servizio [..]

    Spunto da approfondire… 🤔🤔
    👋

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